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E quindi uscimmo a riveder le stelle

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In questa lezione speciale proponiamo un’attività per i maturandi, adattabile con qualche modifica anche ai ragazzi di terza media. A loro auguriamo giorni sereni, cieli ricchi di stelle e sogni da realizzare.

Al termine dell’attività potremo mostrare un video oppure si potrà fare un discorso, che riportiamo di seguito.

In quest’attività i ragazzi sono chiamati a guardarsi dentro, a vivere un viaggio introspettivo ripercorrendo tutti i cinque anni (o i tre) vissuti a scuola.

L’attività verrà svolta partendo questa immagine:

Inviteremo gli studenti a completare la loro bussola:

  • a sud il punto di partenza
  • ad est le delusioni, rimpianti e rimorsi (si è scelto questo punto cardinale perché sorge il sole che segna l’inizio di un nuovo giorno, come tutte le sconfitte che invitano ad un nuovo inizio)
  • ad ovest le conquiste, le guerre vinte (ad ovest il sole tramonta, come tutte le conquiste che fanno ripartire aspettando una nuova alba)
  • a nord il punto d’arrivo

Dopo una breve condivisione, il docente riflette sui percorsi emersi.

Mostriamo un video di saluto (clicca sull’immagine)

E quindi uscimmo a riveder le stelle. Perché questa frase?
Sono le ultime parole che chiudono il viaggio di Dante all’Inferno. Da lì si riparte per iniziare il cammino nel Purgatorio.
è una frase che rappresenta la FINE e l’INIZIO, proprio come il vostro percorso, Cari ragazzi. oggi siete alla fine del percorso scolastico che segna l’inizio del cammino di RICONOSCENZA. Sì, Questo è il tempo di riconoscere, perché avete già conosciuto, avete già imparato durante il vostro percorso scolastico.

La strada che dovrete compiere, è un po’ come quella di Dante, oppure quella di Ulisse, dove la meta non era vedere Dio o Itaca, ma prima di tutto ritrovare se stessi, proprio come nel Canto XXXIII del paradiso; Dante racconta di vedere tre cerchi concentrici, che sono uno il riflesso dell’altro. Lui è convinto di vedere Dio, ma guardando all’interno dei 3 cerchi, trova la sua immagine riflessa.

Nel viaggio vi servirà CORAGGIO, quello di Dante per affrontare le paure e i tre mondi, e quello di Ulisse per affrontare il mare e i suoi pericoli. 

Dovrete VENIRE ALLA LUCE, uscire dal letargo, lasciare quel recinto fatto di comodità. 

Farete tante ESPERIENZE, assaggerete, purtroppo, anche il sapore amaro delle SCONFITTE.

Quando sarete di fronte a queste, non vivetele come qualcosa di negativo, perché è nella sconfitta che c’è il germe della vittoria, è lì che dovrete raccogliere le forze e con resilienza abbattere gli ostacoli che si frappongono tra voi e la realizzazione dei vostri sogni.

Bisogna fissare la DESTINAZIONE, la strada potrebbe essere tortuosa, magari la raggiungerete tra tante svolte, incappando in vicoli ciechi e strade sbagliate, ma non abbiate paura, tutto accrescerà la vostra esperienza.

Incontrerete e vi scontrerete con il DESTINO: ma state arricchendo voi stessi, sarete ricchi di racconti e di storie vissute da narrare. Starete scrivendo una biografia, la vostra, che profuma di vita, che odora di felicità e soddisfazione.

Un po’ all’inizio tremeranno le gambe, perché lasciare le proprie certezze non è facile, perché richiede fatica iniziare a respirare da soli, ma sarà una intensa CHIAMATA ALL’AVVENTURA.

In questo VIAGGIO verso la maturità sarete chiamati a:

PROGREDIRE, ad andare avanti, ma anche a TRASGREDIRE per esistere e per rendervi memorabili, dovrete essere pronti a DIFENDERE voi stessi e le cose a voi care, Vivrete GUERRE interiori tra le vostre SCILLA E CARIDDI, tra il cuore e la testa.

Vi porrete quelle DOMANDE necessarie per crescere, per capire ciò che è davvero indispensabile,

Proverete anche il senso di SOLITUDINE, ma se avete costruito e conservato la vostra integrità, allora non temete di restare da soli. Non isolatevi dal resto del mondo, l’isolamento indica qualcosa che è staccata dal resto e voi dovrete mostrare fieri la vostra pienezza.

Non provate INVIDIA per l’altro, perché vi renderà ciechi, guardate sempre con favore all’altro,

per creare il DUALE con voi stessi, con quello che eravate e quello che siete. Non date vita al plurale, perché nel duale i due elementi creano la loro unicità nel legame, mentre nel plurale l’insieme dei singoli elementi perdono la loro unicità.

Solo così potrete iniziare a scrivere la vostra FAVOLA, quella che inizia con il “c’era una volta” e si conclude con il “vissero felici e contenti” dove il “c’era una volta”, rappresenta l’esserci e il vivere il momento, il qui ed ora, l’Hic et Nunc; e il vissero felici e contenti, indica la modalità di vivere la storia.

Scrivete il vostro racconto con quella LUCE che illumina il volto liberato dalle maschere, la stessa luce che colpisce Dante nell’Empireo, quell’abbaglio gli dona maggiore potenza visiva.

Quella Luce farà trovare voi stessi, il vostro Paradiso, la vostra Itaca.

Santa Caterina da Siena amava dire: “Perché se sarete voi stessi, metterete fuoco in tutto il mondo”. 

Il fuoco parte da piccole scintille per trasformarsi in fiamme che creano calore.

Siate FELICI e cercate di condividere la gioia anche con gli altri. 

INNAMORATEVI, rendete tutto vivido, non lasciate spazio alla monotonia. Sappiate dire Ti Amo, quelle parole che rendono vivi e che portano ovunque, insieme.

Gli inglesi traducono “insieme” con “Together” che unisce 3 parole To-Get-There che significa “per arrivare lì”. Da soli non si arriva da nessuna parte.

Cercate aiuto, cercate il vostro Maestro, la vostra guida come Dante con Virgilio, come Ulisse con Atena.

CRESCETE e trasformate gli adolescenti che siete negli adulti che volevate essere da bambini.

Solo così dopo aver visto le stelle, aver passato la notte e atteso l’alba di un giorno nuovo potrete vedere “ L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E LE ALTRE STELLE”.

BUONA STRADA.

BUON CAMMINO

BUON VENTO.

Il vento sta soffiando, lo Zefiro che riportò a casa Ulisse, spiri anche per voi.

“TIENI DURO ALLORA, CUORE, COSI’ ALMENO VIVI”.

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