| 

La società al tempo di Gesù

Spread the love

Dopo il Natale, nelle prossime lezioni presenteremo ai ragazzi prima la società, i luoghi e le fonti storiche che riguardano Gesù, poi passeremo a parlare del suo messaggio. Per comprendere meglio la sua figura e i continui riferimenti all’attualità dell’epoca presenti nei racconti evangelici, diventa fondamentale conoscere la società al tempo di Gesù. Conosceremo la situazione sociale e politico-religiosa di quel territorio che successivamente prenderà il nome di Palestina.

Al momento della nascita di Gesù, probabilmente avvenuta tra il 7-6 a.C., la Palestina era occupata dai romani sotto l’imperatore Augusto.
La popolazione, al tempo, si aggirava attorno al mezzo milione di abitanti.

La Palestina non era un territorio ricco, non essendo molto fertile al di fuori della Valle del Giordano, quindi gli abitanti per vivere si dedicavano alla pastorizia e all’allevamento. Limitate erano le attività artigianali e commerciali.

La società al tempo di Gesù

La società al tempo di Gesù era molto semplice; poche, infatti, erano le famiglie ricche e nobili. 

Diversi sono i mestieri, i gruppi civili e religiosi che si incontrano nei Vangeli.

Va precisato che non esisteva, all’epoca, una netta separazione tra lavori manuali e quelli intellettuali: tutti, compresi i maestri della Legge e i Sacerdoti, si guadagnavano da mangiare con un mestiere manuale.

I gruppi sociali

la società al tempo di Gesù

i contadini: erano suddivisi in braccianti: possedevano la zappa o qualche altro attrezzo per lavorare la terra, aspettavano ogni mattina la chiamata per andare a lavorare; grandi proprietari terrieri: chiamavano a giornata i braccianti a lavorare i loro terreni e ne controllavano il lavoro; piccoli proprietari: dalla terra in loro possesso ricavavano il necessario per vivere, consumavano i prodotti o li barattavano con altri produttori.

la società al tempo di Gesù

i pescatori: la pesca era il mestiere più diffuso in Galilea. I pescatori dovevano anche occuparsi di riparare le barche, riordinare le reti ed essiccare il pesce. Questo mestiere era talmente faticoso e dispendioso che solitamente i singoli pescatori si associavano in una sorta di cooperativa.

la società al tempo di Gesù

i pastori: la pastorizia era più diffusa in Giudea. Questi vivevano prevalentemente sulle colline ed erano nomadi, dediti alla ricerca di pascoli verdi. Per questo motivo non potevano frequentare la sinagoga. Bisogna distinguere tra i pastori proprietari e responsabili del gregge e i guardiani che accudivano le greggi altrui.

la società al tempo di Gesù

gli esattori delle tasse o pubblicani: erano ebrei che, da soli o a gruppi, riscuotevano le tasse da inviare all’autorità imperiale, accrescendole di una quota che tenevano per sé, cosa che li rendeva particolarmente odiosi. Per questo erano molto ricchi. Erano considerati impuri per il contatto con i pagani.

la società al tempo di Gesù

gli artigiani: falegnami, vasai, fornai, fabbri, ecc. svolgevano il proprio lavoro nelle loro botteghe che si trovavano sulla strada o più spesso all’interno delle loro stesse abitazioni.

la società al tempo di Gesù

i vignaioli: oltre a coltivare le viti, si occupavano di raccogliere e pigiare l’uva e di farla fermentare. Insieme ai proprietari, il lavoro era svolto con l’aiuto dei braccianti che andavano a guadagnarsi la giornata nelle vigne.

la società al tempo di Gesù

il guardiano di maiali: era il mestiere più umile perché i maiali erano ritenuti animali impuri, ma erano allevati per darli da mangiare ai soldati dell’esercito.

la società al tempo di Gesù

Ai margini della società vi erano i poveri, gli ammalati e gli invalidi che costituivano la maggior parte della società. Questi vivevano di elemosina, infatti non potevano lavorare ed erano anche disprezzati perché considerati peccatori.

I gruppi religiosi

la società al tempo di Gesù

Farisei: osservavano rigidamente le 613 prescrizioni della Legge ebraica, per questo motivo erano considerati uomini pii (credenti, religiosi). Credevano negli angeli e nella risurrezione.

la società al tempo di Gesù

Sadducei: erano i Sacerdoti, un gruppo molto influente in quanto molto ricco. Osservavano solo la Legge scritta (Torah), rifiutavano l’idea della resurrezione e riconoscevano nella ricchezza il segno della benedizione divina.

la società al tempo di Gesù

Leviti: appartenevano alla tribù di Levi, prestavano il servizio nel Tempio, si occupavano praticamente dei sacrifici rituali, di cantare, di suonare e di aiutare i Sacerdoti.

la società al tempo di Gesù

Scribi: erano chiamati anche Rabbi, maestri, esperti della Bibbia ebraica, si occupavano della copiatura e della conservazione dei testi sacri e interpretavano la Legge. Si occupavano delle celebrazioni nella Sinagoga e insegnavano la Torah ai bambini.

la società al tempo di Gesù

Zeloti: ritenevano fondamentale liberare il popolo dalle dominazioni straniere attraverso atti violenti. Volevano cacciare i romani con la forza.

la società al tempo di Gesù

Samaritani: erano gli abitanti della Samaria, regione tra la Galilea e la Giudea. Si erano costruiti un tempio tutto loro sul monte di Garizim, non avendo così più la necessità di recarsi al Tempio di Gerusalemme. Erano disprezzati dai Giudei e dai Galilei.

la società al tempo di Gesù

Il Sinedrio era costituito da 71 membri che avevano il compito di far rispettare la legge di Mosè, di controllare la correttezza degli atti di culto che avvenivano a Gerusalemme e a volte risolvevano, emanando sentenze, diverse contese. Il capo del Sinedrio era il Sommo Sacerdote che, al momento della morte di Gesù, era Caifa.

La quotidianità

Al tempo di Gesù le decisioni nelle famiglie erano prese dall’uomo di casa. Per quello che riguardava l’istruzione era impartita all’interno della Sinagoga, ed era rivolta soltanto ai bambini che dovevano imparare a leggere, memorizzando le Sacre Scritture, a scrivere e a studiare la matematica. Le ragazze imparavano dalla madre a svolgere le faccende di casa, mentre per quanto riguardava l’insegnamento di un mestiere quello era compito riservato al padre, ma solo nei confronti dei figli maschi.

Le donne: erano sottomesse, al padre prima e al marito poi, e non possedevano nulla. Pertanto, se rimanevano orfane o vedove, non avevano di che sopravvivere ed erano spesso costrette a mendicare. Secondo l’usanza orientale la donna non poteva mostrarsi in pubblico senza velo.

Nelle classi agiate, la donna poteva raggiungere un buon livello di cultura e discutere con gli uomini questioni di legge, mentre tutte le altre bambine non potevano frequentare la scuola, come era consentito ai maschi, e stavano a casa con le madri.

Al termine della spiegazione i ragazzi possono giocare al Kahoot!

Articoli simili

2 Commenti

  1. grazie a scuola dovevo fare una ricerca e credo che sia andata bene ed è tutto merito vostro/tuo 😘🤓😀🤞

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *