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Dalla Domus alla Basilica

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Abbiamo deciso di dedicare questo post, che si può dividere in due lezioni distinte, all’architettura religiosa cristiana. In principio i cristiani si riunivano in case private per la celebrazione dei riti. Con l’aumentare del numero dei cristiani sorse la necessità di costruire le domus ecclesiae, delle case-chiese. Con l’Editto di Costantino che decretava la libertà di culto per i cristiani, si iniziarono a costruire i primi edifici sacri.

Ecclesia domestica

Non sono stati rinvenuti edifici di culto o necropoli risalenti ai primi due secoli di vita della nuova religione cristiana, nonostante questa stesse dilagando sempre più. Soltanto all’inizio del III secolo il Cristianesimo iniziò ad organizzarsi secondo un’articolata gerarchia, che guidava le diverse comunità di fedeli nate grazie all’evangelizzazione dei seguaci del Cristo.

Poche sono le notizie sugli edifici in cui si radunavano i primi cristiani per ricordare e celebrare l’eucarestia, sembra probabile che inizialmente i riti sacri si tenessero negli ambienti in cui questi vivevano. Queste case private, chiamate ecclesiae domesticae, furono i primi luoghi di culto cristiano.

Fino al III secolo, per paura delle persecuzioni, avevano al loro interno degli elementi mobili che rapidamente si potevano togliere o nascondere.

Il proprietario della casa si assumeva, davanti allo Sato, la responsabilità di quanto avveniva al suo interno; per cui il suo nome era esposto su una targa (Titulus) posta all’esterno.

Con l’aumento delle conversioni e dunque del numero dei cristiani, le abitazioni private furono insufficienti per celebrare insieme i riti, perciò iniziò la costruzione di case destinate a questo scopo.

Domus ecclesiae

Nacquero le domus ecclesiae che rappresentano la prima forma di edificio di culto cristiano.

La parola chiesa deriva dal latino ecclesia che significa assemblea, comunità convocata. In seguito, con questo termine si indicherà l’edificio in cui i cristiani si radunavano per celebrare l’eucaristia.

La parola “chiesa” oggi indica sia l’istituzione religiosa che l’edificio per il culto al cui interno la comunità dei fedeli si riunisce.

Le domus ecclesiae si confondevano tra le case private e questo aiutava la clandestinità in cui vivevano i cristiani dei primi secoli a causa delle persecuzioni. Al loro interno però vi erano diverse stanze dove si poteva ascoltare la proclamazione della Parola di Dio, dove si celebrava l’eucaristia e dove si riceveva il battesimo.

L’uso di queste piccole chiese è confermato nelle lettere di San Paolo; nella Lettera ai Romani 16,3, Paolo saluta Aquila e Prisca, che possedevano una casa a questo scopo sul colle Aventino di Roma.

La Domus Priscae, a distanza di duemila anni ci mostra ancora la storia della fede cristiana.

Non si sa esattamente chi fosse questa martire romana, secondo alcuni si tratterebbe di Priscilla (cfr. Atti 18, 1-4: “Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende”). Secondo altri Prisca era la figlia di Aquila e Priscilla.

Dura Europos

Il più noto e ben conservato tra i primi edifici di culto, scoperto nel 1931, è quello di Dura Europos, piccola città siriana, ai confini dell’Impero presso l’Eufrate. L’edificio (232 d.C., come si evince da un graffito) è suddiviso come una casa romana con un cortile centrale, due piani, quello superiore per alloggiare e il piano terra adibito al culto con un battistero formato da una vasca rettangolare con un baldacchino.

Le pareti sono affrescate con temi riguardanti la morte e la risurrezione.

L’Aqaba romana è stata scoperta in Giordania e risale all’inizio del IV secolo. Al primo piano si trovava la sala di preghiera dove il vescovo spezzava il pane azzimo per celebrare il sacramento eucaristico e la sala del battesimo dove il nuovo cristiano si immergeva nell’acqua da ovest perché è la parte dove tramonta il sole e quindi si lasciava alle spalle il buio per uscire a est dove sorge il sole che simboleggia Gesù luce che illumina gli uomini. Dopo il battesimo si indossava una veste bianca e si accendeva un cero, tutto questo era il segno dell’ingresso nel mondo cristiano.

La domus aveva anche un portico esterno dove aspettavano i catecumeni, ovvero quelli che erano in attesa del battesimo. Questi ultimi potevano rientrare nella domus solo alla fine della celebrazione dell’eucaristia.

Possiamo mostrare un breve filmato riassuntivo:

Potremmo concludere questa prima parte con un Kahoot!

 La Basilica

La situazione cambiò radicalmente con Costantino e l’editto di Milano del 313 che portò – oltre a rendere il Cristianesimo una religione ammessa entro i confini dell’Impero – alla nascita della prima architettura cristiana di scala monumentale.

A Roma Costantino donò i terreni per far erigere le più importanti basiliche cristiane: la Basilica di San Giovanni in Laterano e quella di San Pietro in Vaticano.

Il tipo di costruzione romana che meglio si adeguava alle esigenze liturgiche del Cristianesimo fu la basilica, ovvero un edificio pubblico coperto che serviva come tribunale o per stipulare contratti commerciali, caratterizzato da una struttura rettangolare di grandi dimensioni con tetto in legno.

Di sotto la basilica di Massenzio (resti e ricostruzione).

La basilica non era stata mai usata nell’edilizia religiosa pagana e questo fu uno dei motivi fondamentali che ne decisero la scelta.

Per venire incontro al nuovo culto cristiano, la basilica romana cambia nel suo aspetto originario: sopprimendo uno dei due absidi, la porta d’ingresso viene posta sul lato corto, invece che su quello lungo; in questo modo, il fedele che entrava nell’edificio poteva vedere subito l’altare che gli stava di fronte.

L’aula rettangolare era preceduta da un quadriportico, un cortile riservato ai catecumeni, coloro che attendevano di essere battezzati.

La struttura della basilica cristiana

La struttura architettonica della basilica cristiana era sobria. La grande aula era divisa in 3 o 5 navate, separate da filari di colonne unite fra loro da un architrave o da arcate, che terminavano nella parete di fondo dove si apriva l’abside a coronamento dell’altare. La navata centrale, sopraelevata, si apriva lungo le pareti laterali in grandi finestre che riversavano nell’interno una luminosità intensa. La copertura era realizzata con tetto a spioventi sorretto da capriate e coperto di tegole.

Nelle prime chiese cristiane non sembra esserci un orientamento preciso dell’edificio del luogo di culto. Dall’VIII secolo, invece, verrà privilegiato l’orientamento a est che – dopo il 1000 – diventerà la norma costante per tutte le chiese del mondo cristiano.

L’orientamento a est è legato al sole che nasce a oriente che simboleggia la luce di Cristo, la Sua risurrezione e la seconda venuta del Cristo.

La Basilica di sant’Ambrogio di Milano è uno dei primi esempi di architettura romanico in Italia, caratterizzata da una struttura in pietra imponente, spoglia e severa.

Possiamo, anche in questo caso, mostrare un breve filmato riassuntivo.

Gli stili successivi

Tra il XII e il XIV secolo si sviluppa l’architettura gotica. Nasce in Francia, per poi diffondersi in tutta Europa. A Chartres viene edificata una splendida cattedrale, esempio dello stile gotico.

Tra il ’400 e il ’500 vi è un rinnovamento in tutti i campi delle arti e delle scienze. Durante il Rinascimento si riscoprono elementi dell’architettura greca e latina come colonne, capitelli, archi, volte e cupole.

La cupola del Brunelleschi in Santa Maria del Fiore a Firenze costituisce uno dei più grandi esempi in muratura mai costruiti.

Lo stile barocco ha avuto in Roma il centro propulsore. La Basilica di San Pietro vede esprimere meravigliosamente l’arte del Bernini e di Carlo Maderno. Il primo armonizza lo spazio davanti alla Basilica, realizzando nel colonnato una soluzione scultorea ottimale.

All’interno della basilica, la pianta centrale pensata da Michelangelo si armonizza bene con la pianta a croce latina che verrà elaborata dal Maderno. La chiesa ha il suo culmine nella zona in cui si trova l’altare sormontato dal ciborio realizzato dal Bernini. L’altare e il ciborio si trovano in corrispondenza con la tomba di san Pietro e la cupola michelangiolesca.

Possiamo concludere anche questa lezione con un Kahoot!



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