Confucianesimo, Shintoismo e Animismo
Prima di passare all’ultima grande religione, l’Islam, abbiamo deciso di andare incontro alle richieste dei ragazzi, ovvero trattare quelle forme di religiosità presenti in paesi come la Cina, il Giappone e alcuni stati africani.
Anche questa volta procederemo con il filmato e a seguire procederemo al Kahoot!
Confucianesimo
Il confucianesimo è un sistema di pratiche, riti e costumi diffuso fin dall’antichità
nella civiltà cinese e ha caratterizzato il modo di vivere della popolazione. La sua origine
si deve a Confucio, uomo politico, filosofo, maestro e sapiente, vissuto tra il VI e il V
secolo a.C. in una Cina frammentata in tanti piccoli Stati in lotta fra loro. Era un notabile di
corte, ma intorno al 483 a.C. decide di dedicarsi solo all’insegnamento e diventa un
letterato itinerante, seguito da alcuni discepoli che educa a una vita esemplare e virtuosa.
Il suo scopo è quello di formare uomini saggi che possano diventare governanti attenti.
In breve tempo il confucianesimo si diffonde fra le classi colte e i principi filosofici
diventano il modello per chi assume cariche politiche nell’impero.
Nel confucianesimo, Stato e famiglia si fondano sull’autorità e sui doveri reciproci: i doveri
tra principe e sudditi, padre e figlio, marito e moglie, fratello maggiore e fratello minore.
Confucio tenta di moralizzare la vita sociale, insegnando che chi governa deve puntare al
valore morale e al benessere del popolo. Così si “sacralizzano” le attività quotidiane, i
rapporti interpersonali, l’amore verso i parenti e affianca alla venerazione degli dei quella
per le anime degli antenati e il profondo valore della famiglia.
Il simbolo: Tao. Cerchio diviso in due metà che rappresentano due elementi contrapposti,
lo Yang e lo Yin. Dalla fusione di due elementi traggono origine la vita e l’armonia
dell’intero universo.
Testi sacri: quelli più antichi e le principali opere sono definiti “libri canonici” (libri sulle
potenze ultraterrene, una raccolta di poesie, discorsi di carattere politico e didattico e
diversi trattati sugli usi religiosi e sociali).
Il luogo sacro è il Tempio: spesso dedicati alla divinità più importante, il Cielo.
Il ciclo delle festività segue il calendario agricolo.
Shintoismo
Lo Shintoismo è la religione nazionale del Giappone.
È un insieme di pratiche, credenze e atteggiamenti religiosi ben radicati nelle varie
comunità locali, ma è anche una religione definita a livello di corte imperiale e di stato.
Lo shintoismo di Stato si chiuse bruscamente con la fine della seconda guerra mondiale.
L’imperatore annunciò pubblicamente la rinuncia al suo stato di divinità terrena e
smentì la discendenza della famiglia imperiale dalla dea Amaterasu.
Lo shintoismo non ha una professione di fede; viene considerato come il modo in cui la
società è tenuta unita da valori e atteggiamenti comuni.
Il termine Shintoismo significa “culto degli esseri spirituali”.
Non esiste un fondatore, ma si rifà alle antiche concezioni religiose del Giappone prima
dell’arrivo del Buddhismo che entrò dalla Cina nel VI sec. d.C.
Oggi la maggior parte dei giapponesi si considera sia Buddhista che Shintoista, usando le
credenze secondo necessità. Lo shintoismo non ha testi sacri; le fonti più antiche,
il Kojiki e il Nihongi furono redatte solo nel VIII sec. d.C. e descrivono la creazione del
cosmo con racconti mitologici.
La religione
Lo shintoismo è una religione cosmica, cioè vede tutto ciò che esiste come una
manifestazione del divino. È una religione panteistica (concezione per cui Dio è l’universo
nella sua totalità), ogni cosa è sacra, poiché la materia ha un fondamento divino. La
principale forma di entità divina è l’esistenza stessa, ecco perché un fedele shintoista ha
un grande amore e venerazione per la natura in tutte le sue manifestazioni: valli,
montagne, foreste, fiumi, laghi, isole, scogliere e persino le città sono manifestazioni dell’essenza divina dell’universo. Conseguenza è l’usanza di costruire templi (jinia) soprattutto nel cuore di boschi e zone di pace e silenzio meditativo.
Particolarmente sentiti nello Shintoismo sono il culto della natura, degli antenati e delle
divinità protettrici di luoghi particolari.
Elemento centrale dello Shintoismo è la credenza nell’esistenza dei Kami, spiriti o divinità
presenti in ogni luogo. Esiste una moltitudine di Kami e i giapponesi parlano con queste
figure con estrema naturalezza, coinvolgendoli spesso nella loro vita.
Nei templi si possono trovare delle bacheche ripiene di tavolette di legno, dette ema, sulle
quali i fedeli scrivono i propri desideri, le proprie richieste di grazie da rivolgere agli dei.
Vengono appesi, così i Kami li possono leggere e poi bruciati per simboleggiare la
liberazione dalla richiesta.
Il Simbolo
Il Simbolo religioso: il Torii è un portale formato da due pilastri sormontati da due travi
orizzontali. Serve a segnalare l’ingresso in un luogo sacro, separando il mondo profano
da quello sacro, che può essere un tempio o una zona naturale di particolare bellezza. È
in legno e di colore rosso e in alto viene riportato il nome del tempio o dell’area sacra.
Rappresenta l’eterna interazione tra il mondo umano e il mondo divino.
Luoghi di culto: I templi shintoisti sono le dimore dei Kami. Generalmente sono situati
su aree ritenute sacre. All’ingresso in questo luogo sacro troviamo il Torii. Il fedele crede
fortemente nella sacralità dell’intero universo col quale deve entrare in armonia, per
questo i templi sono un microcosmo in cui viene rappresentata la natura stessa. Nei templi
tutto è simbolo del cosmo e della natura.
Al Tempio si prega, si presentano offerte, si ricevono le iniziazioni alle varie età della vita,
si celebra il matrimonio. All’ingresso si trova un gong o campana con cui il fedele avverte
la divinità della sua presenza e la cassetta delle offerte. Prima di entrare bisogna compiere
un rito di purificazione, nella zona delle abluzioni, che consiste nello sciacquarsi la bocca e
lavarsi le mani. Nel primo edificio, il più grande, si recitano le preghiere e si pongono le
offerte, nel secondo, quello sacro, non possono accedere i laici perché contiene il “Sacro
Corpo del Kami” con vari oggetti sacri.
Troviamo anche lanterne di pietra e statue guardiane cane-leone.
Animismo
L’animismo Credenza, tipica dei popoli e delle società primitive, in esseri spirituali che
animerebbero l’intera natura. È la tendenza ad attribuire un’anima vivente, anche alle cose
inanimate. È la credenza che tutto abbia un’anima.
L’antropologo britannico Tylor ritenne che l’animismo fosse una forma primordiale di
religione, ovvero il gradino precedente al politeismo e, in seguito al monoteismo.
I primitivi attribuiscono un’anima anche agli elementi naturali: i monti, i laghi, i fiumi, il
mare, gli alberi, la terra, le stelle: insomma, tutto l’Universo è dotato di un’anima e spiriti
invisibili vegliano sulla natura. Quando si dette un nome a questi spiriti o potenze si arrivò
al politeismo, ossia alla religione con molti dei. Naturalmente, l’evoluzione verso il
monoteismo fu molto più complessa e assunse tratti caratteristici diversi a seconda delle
diverse popolazioni.
Ci sono varie forme di animismo, ma in generale possiamo dire che i molti popoli primitivi
adorano un Essere supremo, creatore del mondo, che affida la creazione a suoi ministri o
divinità minori.
Giochiamo al Kahoot!