“Ecce Homo”, ma chi è l’uomo?
Questa lezione è il prosieguo della riflessione avviata, lo scorso anno, nei post con al centro l’uomo e sui suoi 3 elementi: paura, tempo e amore.
Vuole essere, questa, una proposta per una lezione nelle classi terze della Scuola Secondaria di secondo grado ed è adattabile a tutti gli indirizzi.
Riprendiamo la riflessione partendo dalla domanda “Chi è l’uomo?”.
Qui è possibile trovare una presentazione schematizzata sul tema
Partiamo con un’attività rompighiaccio:
Il docente, richiamando i tre elementi che caratterizzano l’essere umano (paura, tempo e amore), chiede ai ragazzi quali elementi o principi, secondo loro, determinano e contraddistinguono oggi l’uomo.
Ho preparato una lavagna online dove i ragazzi possono scrivere, nei diversi post-it, quali sono per loro gli elementi che definiscono l’essere umano oggi.
Al centro è presente l’Uomo Vitruviano che rappresenta l’uomo perfetto.
L’uomo è iscritto nelle due figure perfette: cerchio e quadrato che per gli antichi rappresentavano la perfezione del cielo e la perfezione della terra; l’uomo rappresenta l’unione tra microcosmo e macrocosmo.
Se la lezione è trattata in una classe terza di un Liceo è possibile creare un collegamento con Filosofia in quanto l’idea che l’uomo rappresenti l’unione tra il micro e il macrocosmo è riflesso della filosofia platonica, aristotelica e neoplatonica.
Dopo aver svolto l’attività, condividiamo quelli che sono gli elementi che loro hanno individuato e al termine poniamo ai ragazzi la domanda:
“Per voi chi è l’Uomo? Cosa intendiamo quando parliamo di Uomo?”
Concluso il giro di risposte, il docente prosegue con la riflessione.
Si potrebbe partire dall’affermazione di Pilato “Ecce homo, ecco l’uomo” mentre mostra un l’Uomo flagellato.
Ma oggi cosa vedremmo se dicessimo “ecco l’uomo”?
Oggi che l’uomo ha costruito un’immagine di sé come quella di un re potente. In fondo anche le favole iniziano con “C’era una volta un re ed una regina”.
L’uomo è sia essere infinito, che rappresenta il suo mistero, sia essere finito, che indica la sua caducità.
Nella sua esistenza all’interno di una società, l’uomo sperimenta sia l’essere Homo politikos – cioè l’uomo che è al centro della società e che stringe relazioni con l’altro – sia il suo essere Homo religiosus ovvero l’uomo che si apre al mistero.
L’uomo è “creato ad immagine e somiglianza di Dio”. Nel primo racconto della creazione, Dio crea l’uomo come ultimo atto; è creato per ultimo, ma è collocato in un insieme, per questo l’uomo è l’apice della creazione.
Immagine e somiglianza dicono un’analogia, indicano una certa identità, ma stabiliscono una differenza.
L’uomo è fatto di Corpo e Anima; è con il primo che ci presentiamo agli altri, ma è l’anima che dice chi siamo. L’uomo è dotato di intelligenza, di ragione queste lo distinguono dal resto degli animali. Pensiamo ad Aristotele che affermava che l’uomo è un’animale sociale dotato di ragione.
A questo punto possiamo ascoltare se ci sono interventi da parte degli studenti.
Nella prossima lezione, inizieremo a trattare dell’uomo collocato nelle diverse epoche della Storia della Chiesa; lo studente sarà chiamato a fare dei collegamenti tra il passato e il presente.