La Pasqua

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Dopo la prima lezione, continuiamo a raccontare la Pasqua partendo dalla scena successiva all’ultima mostrata la settimana scorsa (Cristo deriso).

Ricordiamo il link per mostrare gli affreschi della Cappella degli Scrovegni:

https://www.haltadefinizione.com/image-bank/giotto-di-bondone-cappella-degli-scrovegni-panorama-360/

Andata al Calvario

Dopo essere stato flagellato e insultato Gesù è caricato di una croce. Dovrà arrivare al Calvario, in aramaico Golgota, una piccola collina alle porte di Gerusalemme.

Nella scena, siamo di nuovo dinanzi alla Porta aurea, l’ultima volta Gesù era entrato attraverso la stessa porta acclamato come Figlio di Davide, come se fosse un re. Dopo pochi giorni Gesù esce dalla stessa porta carico della croce, che è un tau francescano.

Dietro Gesù c’è un uomo che lo pungola con un bastone, questo è in parallelo con un’altra scena della Cappella, la Fuga in Egitto. Si tratta di un interessante parallelismo: l’asino è l’animale da soma e prima il carico erano Maria e Gesù, mentre adesso l’animale da soma è Gesù che è caricato della croce alla quale è abbracciato.

La Crocifissione

L’episodio che segue è la crocifissione. Gesù viene crocifisso alla stessa croce (tau francescano) che portava nella scena precedente. Sotto la croce restarono: Maria, Giovanni e poche altre donne.

A sinistra della croce vediamo rappresentate le figure positive, a destra quelle negative. Da un lato le donne e Giovanni che sostengono Maria e Maria Maddalena ai piedi della croce, dall’altro i soldati che si spartiscono la veste di Gesù.

Anche i dieci angeli sono divisi dalla croce in due gruppi di cinque. Hanno espressioni del viso contristate: il dolore che è provato sulla terra corrisponde a quello provato nel cielo. Gli angeli sono in movimento, volano attorno alla croce e ognuno esprime a modo suo il dolore: alcuni angeli si stracciano le vesti come fatto da Caifa, anche se con un significato diverso; altri angeli che si disperano e mentre altri tre raccolgono il sangue e l’acqua che escono dalle ferite inferte al corpo di Gesù. Il dolore e la tristezza sono espresse da chi circonda Gesù, dalle espressioni degli angeli e delle donne. La roccia alla base della croce rappresenta il Golgota e sotto ancora Giotto raffigura un teschio che, secondo la tradizione, sarebbe quello di Adamo il cui peccato è stato redento dal sangue di Cristo. Lo sfondo è blu, il colore esprime la fede.

L’agonia di Gesù durò circa tre ore, da mezzogiorno, il sole si era eclissato, alle tre del pomeriggio Gesù spirò. La terra tremò.

Questi segni richiamano testi dei profeti dell’Antico Testamento.

Per esempio, “E in quel giorno avverrà, dice il Signore, l’Eterno, che io farò tramontare il sole a mezzodì, e in pieno giorno farò venire le tenebre sulla terra.” Amos 8, 9-10.

Tutti in Israele conoscevano queste profezie, ma furono i soldati romani a riconoscerlo, per primi, come Figlio di Dio.

La deposizione

La solennità della Pasqua ebraica non consentiva che rimanessero esposti il corpo di Gesù e di quelli crocifissi con lui, perciò dovevano essere sepolti rapidamente prima che arrivasse, al tramonto, il riposo del sabato.

Giuseppe d’Arimatea, membro del Sinedrio, ma segretamente discepolo di Gesù, avvolse il corpo in un lenzuolo e lo depose in un sepolcro.

L’affresco che segue è il Compianto sul Cristo morto.

Giotto dipinge il momento in cui Gesù viene deposto dalla croce. Tutti gli elementi di questa opera esprimono tristezza e dramma. Il fulcro della scena è il corpo di Gesù e Maria che lo abbraccia, questa scena rimanda a quella del Natale, quando Maria depone, con l’aiuto di un’ancella, Gesù nella mangiatoia che è raffigurata da Giotto come una piccola bara.

La direzione della roccia degrada verso Maria e Gesù, anche gli sguardi di tutti sono rivolti verso di loro per condurre chi guarda l’opera a porre immediatamente attenzione verso questo drammatico abbraccio.

Alla nostra destra, in alto sullo sfondo, possiamo notare un albero secco, morto come è morto Gesù. Sull’albero, però, ci sono delle gemme che preannunciano la primavera, indicano che la morte non vincerà. Giovanni allarga le braccia in segno di disperazione, Maria avvicina il suo volto a quello del Figlio, mentre le altre donne gli sorreggono le braccia e la testa. Maria Maddalena regge i piedi di Gesù. Il mantello rosso, che simboleggia la carità divina, e che nella scena precedente le copriva solo i piedi e le caviglie, qui arriva a cingerle i fianchi; nella scena successiva la ricoprirà completamente.

I due uomini in piedi a destra sono, molto probabilmente, Nicodemo e Giuseppe di Arimatea.

Gli angeli in alto hanno pose scomposte, in tal modo conferiscono movimento al dipinto. Anche le espressioni di dolore del loro viso esprimono drammaticità.

La Risurrezione

La risurrezione è l’evento fondante della fede in Gesù. Per i cristiani, è la prova che Gesù era il Figlio di Dio ed è l’evento che permette di credere alla promessa per la quale chi crede in Lui ha la vita eterna.

Eppure nessuno ha visto Gesù risorgere. I testimoni poterono raccontare solo di aver visto la tomba vuota, oppure raccontarono di aver avuto apparizioni di angeli.

Furono le donne ad annunciare agli apostoli l’avvenimento e questi non credettero loro. Le donne (Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo), infatti, erano poco considerate nella società dell’epoca e una loro dichiarazione non aveva valore davanti ad un giudice.

Giovanni narra diversamente gli eventi: solo Maria Maddalena [tradizionalmente citata come prostituta, anche se in alcun passo delle Scritture si fa cenno ai trascorsi di questa donna] si reca al sepolcro e vista la pietra rotolata via, corre a chiamare Pietro che con Giovanni corre alla tomba.

All’inizio Maria Maddalena pensò che avessero portato via il corpo, ma quando riconosce Gesù in quell’uomo che aveva scambiato per il giardiniere, non le permette di toccarlo. Gesù non è ancora salito al Padre; il suo corpo dopo la risurrezione è un corpo “glorificato”, ovvero ha caratteristiche nuove rispetto ad un corpo umano: attraversa le porte, ma mangia con gli apostoli.

Noli me tangere

I soldati nei pressi del sepolcro dormono e non si accorgono della Risurrezione.

Pasqua

La roccia sullo sfondo declina verso Gesù che è il fulcro della scena.

Gli angeli, che siedono sul sepolcro aperto, annunciano – indicando con le loro mani quasi a guidare lo sguardo dello spettatore – la risurrezione di Gesù. Maria Maddalena è per la terza volta ai piedi di Gesù (il velo rosso la avvolge completamente) e tende le braccia verso il Maestro per toccarlo, ma Gesù, con il gesto della mano, la ferma chiedendole di non farlo (Noli me tangere, Giovanni 20, 11-18). Sulle mani e sul piede di Gesù sono evidenti i segni della sua crocifissione. Gesù indossa un vestito bianco e dorato e sul vessillo che ha in mano c’è scritto: “victor mortis”, vincitore della morte. Interessante notare come nei pressi del sepolcro, simbolo di morte, anche gli alberi e la natura sembrano non presentare segni di vita, mentre nei pressi di Gesù risorto le piante e gli arbusti sono verdi e simboleggiano la primavera e il ritorno alla vita.

I luoghi oggi

Sul luogo della crocifissione, dell’unzione e della sepoltura e della risurrezione di Gesù è stata edificata una basilica, detta del Santo Sepolcro o anche della Resurrezione. Di seguito alcune immagini della basilica.

Dopo le vacanze continueremo a presentare ai ragazzi il resto del ciclo pittorico.

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