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Le eresie medievali

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In questa lezione affronteremo le eresie medievali e per lo spunto di riflessione da offrire ai ragazzi, abbiamo pensato di soffermarci sull’etimologia del termine.

Questione di scelte

Chi è l’eretico, oggi? Il termine viene usato per definire qualcosa fuori dalla norma o per riferirsi a qualcuno che prende posizione in controtendenza rispetto alla maggioranza. Etimologicamente la parola eresia deriva dal greco αἵρεσις, haìresis derivato a sua volta dal verbo αἱρέω, hairèō, “afferrare”, “prendere” ma anche “scegliere” o “eleggere”; quindi richiama il fatto che l’eretico è colui che sceglie solo una parte della dottrina, rimanendo in disaccordo sulle altre.

Oggi i ragazzi che scelte compiono per essere felici?

Il segreto della felicità è proprio nella scelta; infatti per migliorare la vita di ciascuno bisogna decidere ascoltando il proprio cuore e facendo la cosa giusta che dona all’anima un profondo senso di appagamento e di pace. 

La scelta giusta è legata alla conoscenza profonda dei propri sentimenti e pensieri; in questo modo non si corre il rischio di distrarsi allontanandosi dagli obiettivi che ci si è dati e dai sogni che si vogliono realizzare.

Chi è felice è una persona positiva che cerca la relazione costruttiva con gli altri, cerca amici che si appassionano alle storie belle senza critiche, insinuazioni e commenti cattivi.

La tappa della Storia della Chiesa

Tra il XII e il XIII secolo la Chiesa è sempre più distante dallo spirito originario del Vangelo di Cristo, nascono movimenti pauperistici in contrasto con l’opulenza e la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche e con la necessità di una riforma religiosa e morale in ambito cattolico. 

In taluni casi questi movimenti sfociarono nelle eresie: per esempio, catari e valdesi.

Papa Innocenzo III comprese il pericolo di una deriva ereticale dei movimenti popolari che sollecitavano un ritorno agli ideali evangelici all’interno della Chiesa, così favorì la reazione contro le eresie, ma fu aperto a quanto di positivo questi movimenti presentavano. 

eresie

Gli ordini mendicanti

Gli ordini “mendicanti”, così chiamati perché i membri rinunciarono al possesso di beni, per vivere di elemosina o di quanto riuscivano ad ottenere con il lavoro.

I nuovi ordini religiosi sentivano il desiderio di rinnovamento, ma svolsero la loro azione restando all’interno della Chiesa e collaborando con essa.

Nel XIII sec. nacque l’ordine dei Francescani (frati minori fondati da S. Francesco) e quello dei Domenicani (frati predicatori fondati da S. Domenico di Guzman). 

La predicazione era la maggiore vocazione per gli Ordini Mendicanti. Lo stile era semplice e poco elaborato, entrambi gli ordini nel tempo misero per iscritto le loro predicazioni. 

  1. Francescani, la loro predicazione si basava sulla forza dell’esempio: rigore della penitenza, imitazione del modello di vita di Cristo e degli apostoli, servizio agli altri soprattutto agli emarginati come per esempio i lebbrosi, l’esperienza di una povertà laboriosa e non da mendicante. 
    Francesco è l’autore di quello che è probabilmente il primo testo poetico in volgare italiano giunto sino a noi. Il Cantico delle creature è una lode, un inno alla potenza di Dio, attraverso l’elenco degli elementi del Creato.
  2. Domenicani, lottavano contro le eresie attraverso una predicazione profondamente ortodossa, un perfetto esempio di vita cristiana e la rinuncia totale al possesso. La loro formazione teologica era mirata alla cura delle anime.

Potremmo giocare con la Parola mancante di Wordwall e se dovesse avanzare del tempo anche con l’altra pagina.

L’immagine in evidenza: “Nella rete” di Antonella Catini. Si ringrazia l’artista per la gentile concessione dell’utilizzo dell’opera.

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