miracolo a cana Gesù compì opere potenti

Gesù e le opere potenti, i miracoli.

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Durante la sua vita pubblica, oltre ad annunciare il suo messaggio attraverso le parabole, Gesù compì diverse opere potenti, quelle comunemente chiamate miracoli. 

Miracolo, che significa cosa meravigliosa, indica un evento straordinario che supera le leggi della natura.
I miracoli sono sempre operati da Dio.
Ciò che Gesù predicava, cioè la conversione del cuore e l’abbandono definitivo del male, lo metteva anche in pratica attraverso i miracoli che compiva.
I miracoli che Gesù operava servivano a dimostrare la sua signoria sulla malattia, sulla morte e sulla natura, dimostrando così di essere anche lui Dio al pari del Padre. Nonostante ciò, Gesù chiedeva a chi partecipava a questi eventi di non raccontare a nessuno ciò che era successo.

I miracoli sono un segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo per salvarlo.

Nel Vangelo di Giovanni i miracoli sono detti segni perché rappresentano un percorso che cambia il modo di pensare e di vivere. Il primo miracolo (segno) che Gesù compie avviene alle nozze di Cana, quando tramuta l’acqua in vino.

Tipologie di miracoli

Gesù compì diverse opere potenti, i miracoli possono essere suddivisi in tre diverse tipologie:

  • un tipo riguarda il potere sulla malattia: Gesù guariva molti malati e per lui le guarigioni significano il trionfo di Dio sul male. Attenzione: per gli ebrei c’era un legame tra malattia e peccato; la malattia era causata dai peccati propri, dei genitori o di qualche antenato;
  • un altro tipo di miracoli riguardano il potere sulle forze della natura. Gesù  è in grado di dominare la natura, riesce – tra le altre cose – a placare una tempesta, a camminare sulle acque e a moltiplicare i pani e i pesci. I miracoli sulla natura dimostrano la potenza di Dio e il suo amore per la gente;
  • l’altra tipologia di miracoli riguardano il potere sulla morte. I Vangeli ci raccontano tre episodi di risurrezioni operate da Gesù: la figlia dodicenne di Giairo, l’amico Lazzaro e il figlio della vedova di Nain. Risuscitare i morti, per Gesù, significava mostrare la bontà e la potenza di Dio. Queste risurrezioni, però, sono diverse da quella di Gesù a Pasqua: Gesù risorto rimane vivo per sempre con un corpo “glorificato” che appare per 40 giorni ai suoi discepoli, mentre i morti rianimati conservano lo stesso corpo, ritornano alla loro vita, ma sono destinati a morire.

   Al termine i ragazzi si divertiranno a giocare al Kahoot!

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