Lo scisma d’Oriente e le icone

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Se la volta scorsa abbiamo detto che la diffusione del Cristianesimo nell’Europa è avvenuta anche grazie all’appoggio del potere politico, in questa lezione vedremo come nel Medioevo quegli stessi legami crearono quelle tensioni che condussero allo scisma d’Oriente.

L’essere umano ha bisogno del confronto, dell’accoglienza e del sentirsi sostenuto.

La ricerca di un gruppo è riconducibile ad un bisogno di appartenenza particolarmente sentito nel periodo dell’adolescenza, quando c’è più bisogno del gruppo per arrivare a definire la propria identità. 

Il gruppo dovrebbe essere il luogo nel quale ritrovarsi, riscontrarsi, confrontarsi, senza abbandonare la propria identità, il luogo dove crescere condividendo emozioni e paure con i coetanei senza sentirsi però obbligati ad accettare le regole dettate dagli altri.

I gruppi non sono solo un insieme di persone con un intento comune, ma sono funzionali alla crescita dell’essere umano. Ogni gruppo possiede delle leggi interne di gestione e altre norme che regolano le relazioni con l’esterno. In un gruppo è importante che ci si concentri di più su ciò che accomuna i membri del gruppo e meno su quegli elementi che lo dividono.

L’ adesione al gruppo è “vera” e funzionale alla crescita quando se ne condividono le regole, lo scopo, le idee, ecc., ma si può fingere di aderirvi pur di essere accettati e non restare soli.

Quando ciò non avviene più si può aprire la fase del conflitto, lo scioglimento del gruppo o la sua divisione. Questo è ciò che accadde alla Chiesa nel 1054 quando ormai si erano sciolti quei legami tra Chiesa e potere politico che avevano favorito la diffusione del cristianesimo in Europa. Nel Medioevo infatti le forti tensioni tra loro portarono allo scisma d’Oriente che sancì la divisione tra i cristiani.

La tappa della Storia della Chiesa

All’interno della Chiesa, da quel momento si iniziarono a sottolineare quelle differenze che condussero a quella inevitabile e triste situazione di divisione. In quel modo si esasperarono le diversità e il conflitto interno prevalse sull’unità della Chiesa di Cristo.

Per molti secoli i sovrani dichiararono la loro autonomia rispetto all’autorità dei papi mentre questi ultimi mal sopportavano le intromissioni del potere politico nelle questioni della Chiesa che si spingevano fino ad arrivare alla nomina dei vescovi.

La rottura politica tra l’Occidente e l’Oriente si consuma già durante il tardo Impero romano e nell’epoca delle invasioni barbariche. L’impero romano ha sempre avuto una netta divisione nella parte occidentale e in quella orientale, molto diverse l’una dall’altra anche dal punto di vista linguistico: in Occidente si parlava il latino, in Oriente il greco.

Tra l’VIII e il X secolo si approfondiranno le distanze tra la Chiesa Occidentale e quella Orientale soprattutto a causa del diverso modo di intendere alcuni particolari della dottrina Cristiana.

Le reciproche scomuniche

Nel 1054 ci fu una dolorosa divisione tra i cristiani d’Occidente e quelli d’Oriente, anche se in realtà è un fenomeno storico iniziato secoli prima rispetto a quella che è la data che segna lo scisma della Chiesa. A causa di accuse reciproche, i vescovi della Chiesa di Roma e di Costantinopoli si scomunicarono (è la pena più severa che può essere imposta poiché significa essere esclusi dalla Chiesa) a vicenda.

A Costantinopoli il patriarca Michele Cerulario voleva decidere autonomamente per la sua comunità senza riconoscere l’autorità al papa di Roma, Leone IX che aveva condannato l’uso del pane non azzimo nella messa, obbligato al celibato ecclesiastico e si era posto in contrasto con la Chiesa d’Oriente a causa della questione del Filioque relativo al mistero della Trinità. Tutto questo aveva acceso terribili scontri.

Dopo vari tentativi di conciliazione si arrivò allo scontro e allo scisma, dal quale nacquero due comunità: in Occidente la Chiesa cattolica (che significa universale) con a capo il papa, il Vescovo di Roma, e in Oriente quella ortodossa (giusta dottrina, per indicare il radicamento nella vera dottrina cristiana) che riconosce solo un ruolo d’onore (tra tutti i patriarchi) al patriarca di Costantinopoli.

Le tre richieste di Leone IX non vennero accolte, pertanto, si continuò ad usare il pane non azzimo per l’Eucaristia, non si rinunciò al celibato, anche se solo i celibi possono diventare Vescovi, e non accettarono la nuova formula relativa alla Trinità

La Chiesa Ortodossa

Le Chiese ortodosse professano tutte la stessa dottrina, ma sono indipendenti tra loro quanto al governo, si dicono, pertanto, autocefale, ovvero ognuna fa capo a se stessa.

Riconoscono solo un primato d’onore al Patriarca di Costantinopoli (e sono disposte a riconoscerlo anche al Papa, ma senza riconoscere nessun primato di governo).

Ecco alcune delle chiese ortodosse autocefale:

  • 1. Patriarcato di Costantinopoli; 
  • 2. Patriarcato d’Alessandria; 
  • 3. Patriarcato di Antiochia; 
  • 4. Patriarcato di Gerusalemme; 
  • 5. Patriarcato di Mosca; 
  • 6. Arcivescovato di Cipro; 
  • 7. Chiesa bulgara; 
  • 8. Patriarcato serbo; 
  • 9. Chiesa nazionale cecoslovacca; 
  • 10. Arcivescovato del Sinai; 
  • 11. Chiesa sinodale di Grecia; 
  • 12. Patriarcato di Romania; 
  • 13. Chiesa sinodale d’Albania. 

Punti comuni tra le due Chiese

  • 1) Gesù Cristo, Figlio di Dio, è morto ed è risorto.
  • 2) Stesso numero di Sacramenti (7),
  • 3) La venerazione per Maria madre di Dio e per i santi,

Il 7 dicembre 1965 (l’8 dicembre si chiudeva il Concilio Vaticano II),  Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora con una Dichiarazione comune abrogarono le reciproche scomuniche.


Possiamo mostrare lo schema seguente:

scisma d'oriente

Le icone

Nella Chiesa ortodossa le icone hanno un ruolo importante. Icona, dal greco “eikon”, significa “immagine” ed è una particolare tecnica di pittura su legno resa preziosa dallo sfondo: un sottile strato d’oro. 

L’icona non è un semplice quadro; infatti chi “scrive” (dipinge) le icone, l’iconografo, conosce la tecnica pittorica, ma anche la Bibbia. 

Tutto nelle icone, dalla posizione delle parti del corpo, ai colori usati indicano delle verità cristiane; tutto serve a far percepire la realtà divina. A tal riguardo è fondamentale conoscere il significato attribuito ai colori.

L’iconografo per realizzare le sue opere si prepara con la preghiera e il rispetto di severe regole comportamentali, custodite e tramandate fin dai Padri della Chiesa.

Mostriamo questo breve filmato per spiegare come si scrive un’icona.

Attività

Al termine della spiegazione, i ragazzi possono giocare al Kahoot!

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