| 

L’iconografia del Natale

Spread the love

Parliamo dell’iconografia del Natale, dopo la scorsa lezione. Nessuno degli evangelisti ha dato una descrizione precisa della Natività di Gesù. Eppure l’arte pittorica e scultorea cominciarono assai presto a rappresentarla. Quella della nascita di Cristo è infatti una delle raffigurazioni più presenti nell’iconografia cristiana. Fin dai primi secoli, le rappresentazioni simboliche e narrative hanno fondato il loro contenuto teologico sulle tradizioni orali e poi, successivamente, sulle fonti scritte, apocrife e canoniche, in particolare il Vangelo secondo Luca. Nel corso della storia molti artisti hanno rappresentato la nascita di Gesù ispirandosi sia ai Vangeli che ai libri apocrifi.

Le Natività più antiche hanno una struttura semplice: la Madonna seduta con il figlio in braccio. L’influenza degli apocrifi creò una scena che rimase stabile nell’arte fino al 1300.

iconografia del natale

Icona russa, secoli III-IV

Secondo gli apocrifi la nascita di Gesù avviene in una grotta sotterranea nel deserto: Gesù viene nel mondo come luce che rischiara le tenebre. La Madonna è coricata su un materasso affaticata. Giuseppe è in disparte insonnolito e pensieroso, angosciato da preoccupazioni terrene.

Per liberarsi da queste preoccupazioni Giuseppe chiama le levatrici, donne che assistono Maria durante il parto. Di solito esse vengono raffigurate mentre fanno il bagno a Gesù.

iconografia del natale
iconografia del natale

La scena del bagno, nel dettaglio della Natività di Giovanni Pisano (1301). Pistoia, S. Andrea.

Le figure del bue e dell’asinello sono un abbellimento decorativo che entra nella tradizione, i Vangeli non ne parlano.

iconografia del natale

Guido di Graziano, Natività arcaica (seconda metà sec. XIII)

Luca descrive bene l’adorazione dei pastori, ma gli artisti iniziano a rappresentarla molto tardi, raffigurando invece l’annuncio degli angeli ai pastori. Attorno alla grotta sono dipinti gli angeli, mentre i pastori, uomini umili, restano lontani.

Nel tempo alcuni testi mutarono la scenografia eliminando il riferimento alla grotta e sviluppando l’accenno di Luca all’albergo. La scena è collocata in una capanna.

L’abbandono del deserto e della grotta è una scelta teologica: Dio nasce tra noi e non lontano da tutto.

iconografia del natale

Sano di Pietro, particolare della Natività (1460 ca) che riproduce la scena secondo  la “visione di Santa Brigida”. Roma, Pinacoteca Vaticana.

Col presepio di Greccio, allestito da San Francesco nel Natale 1223, la Natività si semplificò e l’iconografia si modificò.

La Chiesa vietò di riprodurre le levatrici. San Giuseppe non ha più dubbi e partecipa alla scena, i genitori vengono disposti adoranti in ginocchio.

iconografia del natale

Beato Angelico, predella con Natività in San Marco, Firenze.

Cacciati i dettagli degli apocrifi, ogni connotazione terrena è svanita: l’antica natività si è trasformata nel presepio che tutti conosciamo.

A questo punto i ragazzi possono giocare al Kahoot!

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *