Il Natale nei Vangeli
Abbiamo pensato di affrontare il Natale, senza parlare della Bibbia né dell’Antico Testamento, concluso l’argomento precedente. Spiegheremo ai ragazzi che ritorneremo a parlare di questi argomenti, al rientro dalle vacanze natalizie.
Potremmo mostrare questo breve filmato per poi riprendere gli stessi concetti e ripeterli di seguito
Dei quattro Vangeli, solo Matteo e Luca parlano della nascita di Gesù, i cosiddetti Vangeli dell’infanzia.
Questi racconti presentano alcune differenze.
Le diversità scaturiscono dalle due prospettive che gli autori vogliono seguire: Matteo racconta i fatti dal punto di vista di Giuseppe, Luca dal punto di vista di Maria.
Il racconto di Matteo
Matteo inizia il suo Vangelo con la genealogia di Gesù, presentato come un discendente di Davide e di Abramo.
Gesù, però, a differenza dei personaggi che l’hanno preceduto, ha anche un’origine divina: nasce infatti da Maria, la promessa sposa di Giuseppe, che si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Matteo, nel secondo capitolo presenta alcuni Magi, sapienti venuti dall’Oriente in cerca del nuovo “re dei giudei”. Una stella li guida fino a Betlemme, dove trovano il bambino in una casa e lo adorano. Pur essendo stranieri e, secondo la mentalità del tempo, impuri, si mettono in cammino e riconoscono Gesù come Messia. Gli scribi, invece, e gli abitanti di Gerusalemme, rimangono immobili e lo rifiutano. Il re Erode, inoltre, famoso per la spietatezza nell’eliminare i propri avversari, cerca di ucciderlo, ordinando la strage dei bambini di Betlemme di età inferiore ai due anni. La famiglia di Gesù, allora, si rifugia in Egitto e, dopo la morte del re, si trasferisce a Nazareth.
Il racconto di Luca
All’inizio del suo Vangelo, Luca racconta la nascita di Giovanni Battista, che prepara l’arrivo del Messia, e il natale di Gesù. Maria, una giovane donna nata in un villaggio della Galilea, dopo il turbamento iniziale accoglie con umiltà e gioia la notizia dell’angelo Gabriele riguardante il concepimento miracoloso di suo figlio e si mette al servizio del Signore.
Il racconto della nascita di Gesù che viene posto in una mangiatoia all’interno di una stalla di Betlemme mostra come Dio scelga gli umili per realizzare la salvezza degli uomini: principalmente Maria e il bambino, ma anche Giuseppe e i pastori. Questi ultimi sono i primi testimoni e i primi a riconoscere il Messia che viene annunciato dagli angeli.
L’anno e il luogo di nascita
Secondo Matteo Gesù sarebbe nato poco prima del 4 a.C., data di morte del re Erode il Grande. Luca, invece, dice che “al tempo di Erode” è concepito Giovanni il Battista e sei mesi dopo Gesù, e in questo concorda con Matteo. Poi però afferma che nasce a Betlemme in occasione del censimento di Cesare Augusto, mentre il primo ci fu quando Quirinio era governatore della Siria. Ora, c’è un problema, l’unico censimento documentato di Quirinio è del 6-7 d.C. di conseguenza ci sarebbe uno spostamento di oltre dieci anni. Probabilmente Luca non si riferisce a questo censimento, ma ad un altro.
Gli studiosi, quasi tutti, pongono il natale di Gesù tra il 7 e il 6 a.C.; infatti il Vangelo di Matteo racconta della persecuzione del re Erode contro i bambini al di sotto dei due anni, ora, secondo tutti gli studiosi il re Erode morì a Gerico nel 4 a.C., quindi la nascita di Gesù non solo dovrebbe essere anticipata e collocata almeno due anni prima della morte del Re, dunque attorno al 6 a.C. o addirittura prima.
All’origine dell’errore di calcolo c’è il monaco Dionigi il Piccolo il quale, su richiesta di Papa Giovanni I nel 525 calcolò, utilizzando le indicazioni presenti nei Vangeli, e fissò al 753 dalla fondazione di Roma il natale di Gesù, senza prendere in considerazione informazioni storiche antiche e autorevoli.
In realtà è difficile anche stabilire il luogo della nascita di Gesù. Matteo e Luca dicono a Betlemme, Marco non lo menziona. Alcuni passi di Giovanni fanno pensare a Nazaret (Gv 1, 46; Gv 7, 40- 43). Anche il nome “Nazareno” dato a Gesù, farebbe pensare a Nazareth. L’indicazione di Betlemme come luogo natale di Gesù è molto antica e Matteo e Luca offrono questa testimonianza usando fonti diverse.
Concordanza
Faremo notare i punti in comune ai due Vangeli.
I due racconti evangelici concordano sui fatti principali e sul messaggio che vogliono trasmettere:
- Gesù nasce a Betlemme, al tempo di Erode il Grande;
- cresce a Nazareth;
- Gesù è figlio di Maria, sposa di Giuseppe, che è della stirpe di Davide;
- viene concepito per opera dello Spirito Santo ed è il Figlio di Dio;
- è il Messia annunciato dai profeti.
Faremo anche notare i punti di originalità presenti nei racconti.
Matteo narra di:
- alcuni Magi
- una stella cometa
- una casa
- doni: oro, incenso e mirra
Luca racconta di:
- una mangiatoia
- pastori
- un angelo e una moltitudine dell’esercito celeste.
Le notizie dei Vangeli apocrifi
Spiegheremo ai ragazzi che oltre ai Vangeli ritenuti sacri dalla Chiesa, abbiamo Vangeli, chiamati apocrifi, che non sono considerati attendibili perché scritti molto (troppo) tempo dopo i fatti che raccontano.
Diremo che molte notizie sull’infanzia di Gesù, tramandate fino a oggi dalla religiosità popolare, non sono contenute nei Vangeli canonici, ma in quelli apocrifi: l’infanzia di Maria, il suo matrimonio con Giuseppe, anziano e vedovo, la presenza di un bue e un asinello ai lati della mangiatoia, Gesù bambino che compie miracoli, ecc. Questi racconti, però, anche se interessanti e oggetto di studio, sono difficilmente utilizzabili come fonti storiche, sia per la loro tarda compilazione, sia per il carattere spesso fantasioso che li caratterizza. Uno di questi episodi è tratto dal Vangelo arabo dell’infanzia, un testo del VII secolo.
Gesù aveva sette anni e si tratteneva, un giorno, con altri fanciulli della sua stessa età.
Giocavano con argilla, facendone figurine di asini, di buoi, di uccelli e di altri animali, e ognuno si mostrava fiero della sua abilità e se ne gloriava. Allora il Signore Gesù disse ai fanciulli: “Ecco che io darò l’ordine di muoversi alle figurine che ho fatto”. E poiché i fanciulli gli chiedevano se mai fosse il figlio del Creatore, il Signore Gesù comandò alle figurine di camminare e quelle subito si misero a saltare.
Le richiamò e quelle tornarono a lui. Egli aveva formato figurine di uccelli e di passeri e, quando comandava loro di volare, esse volavano, e si posavano invece sulle sue mani, quando comandava loro di posarsi. E se dava loro da bere o da mangiare, quelle mangiavano e bevevano. I fanciulli, tornati a casa, riportarono tali cose ai genitori che dissero loro: “Non frequentatelo, o figli, poiché certamente è uno stregone. Fuggite ed evitatelo e non andate più a giocare con lui!”.
L’attività
Potremmo proporre alla classe è di far realizzare graficamente uno dei due brani descritti in classe. Ciascuno, scelto quale brano evangelico rappresenta, dovrà disegnare tutti i personaggi o gli elementi descritti nel brano selezionato.