Il Natale nell’arte

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Sappiamo che non risulteremo originali, ma anche noi, come tanti altri docenti, utilizzeremo il ciclo della Cappella Scrovegni per parlare del Natale e della Pasqua. I motivi sono diversi, il primo è perché ormai sono diversi anni che proponiamo questa lezione perché si collega alla prima sul Natale, qui i ragazzi potranno vedere come Giotto abbia dato vita alle pagine evangeliche di Luca e di Matteo, il piacere di mostrare opere d’arte che costituiscono il patrimonio dell’umanità è il secondo motivo per cui facciamo queste lezioni e infine perché lo stile di Giotto ci sembra particolarmente immediato e comprensibile per ragazzi specie mediante l’uso delle immagini tratte dal sito:

https://www.haltadefinizione.com/image-bank/giotto-di-bondone-cappella-degli-scrovegni-panorama-360/

Abbiamo arricchito questa lezione con i dati appresi dal webinar “ARTE e FEDE – sei appuntamenti con la Bellezza” tenuti dal prof. Roberto Filippetti e dalla prof.ssa Chiara Rossi.

Anticipiamo che le informazioni ricevute in quella sede sulla Pasqua le abbiamo già usate lo scorso anno e al momento opportuno pubblicheremo quella lezione sul blog.

La Cappella degli Scrovegni

La Cappella degli Scrovegni venne consacrata due volte: una volta al termine dei lavori di edificazione della Cappella e una volta al termine del lavoro di Giotto. In entrambi i casi, siamo all’inizio del Trecento, la consacrazione avvenne nel giorno dell’Annunciazione che corrispondeva al nostro capodanno: l’anno iniziava nel giorno dell’Annunciazione perché era il giorno, prima ancora del Natale, in cui il divino era entrato nell’umano e faceva nuove tutte le cose, quindi è in quel momento che il tempo ricomincia e inizia il ciclo di un nuovo anno.

Si parte dalla volta perché è strettamente connessa al tema dell’Annunciazione che, per quanto detto, ha un ruolo particolare all’interno della Cappella Scrovegni. Giotto vi rappresenta il sole e la luna circondati ciascuno da quattro pianeti; tutti e otto i pianeti portano all’interno uno dei Profeti dell’Antico Testamento che avevano profetizzato l’arrivo di Gesù. Nella luna è inserita Maria con il bambino e i profeti nei pianeti sono Malachia, Daniele, Isaia e Baruc. Ognuno di loro porta in mano il cartiglio (leggibile) della propria profezia: 

  • Malachia: “e subito entrerà nel suo tempio il signore che voi cercate l’angelo dell’Alleanza che voi sospirate”;
  • Daniele: “Egli è il Dio vivente che dura in eterno nei secoli, il suo regno è tale che non sarà mai distrutto e il suo dominio non conosce fine.”
  • Baruc: “Egli è il nostro Dio e nessun altro può essergli paragonato.”
  • Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio che si chiamerà Emmanuele.”

Accanto al sole, dove è inserita la figura del Gesù benedicente, troviamo Ezechiele, Michea, Geremia e Giovanni Battista. Questi quattro profeti che sono accanto a Gesù portano dei cartigli che non sono leggibili perché l’avvento di Gesù non rende necessaria alcun’altra profezia. 

L’Annunciazione

Proprio per l’importanza che l’episodio dell’Annunciazione ha all’interno della Cappella Scrovegni, Giotto riserva ad esso uno spazio maggiore, l’arco, rispetto a quello destinato alle altre storie; quando si entrava dall’ingresso principale si aveva di fronte l’intera prospettiva della chiesa e frontalmente si trovava proprio il momento dell’Annunciazione. 

L’affresco si presenta su due livelli: sul primo, che si trova proprio all’interno dell’arco, ritroviamo al centro Dio seduto in trono, qui in realtà c’è una finestra e Giotto inserisce nel vano della finestra una tavola di legno come sfondo per dipingere Dio che ha i tratti di Gesù perché Gesù dice che “chi vede Lui, vede il Padre”.

Questa immagine si trova molto in alto e, per le regole della prospettiva, non si dovrebbero vedere i gradini che portano al trono. Giotto aveva mostrato di conoscere le regole prospettiche, ma pare che qui abbia completamente sbagliato la prospettiva della scala. Alcuni studiosi hanno parlato di uso della prospettiva inversa, ovvero che l’unica possibilità di vedere quella parte dei gradini l’avremmo se immaginassimo la parete che si piega verso di noi, quasi ad indicare metaforicamente ciò che succede nel giorno dell’Annunciazione quando il divino entra nella storia dell’umano (kenosi).

Dio e Gabriele

Questo Dio, dal volto insolitamente giovane, ha accanto a sé le schiere degli Angeli e nello specifico l’Arcangelo Gabriele. L’Arcangelo Gabriele, al lato destro per chi guarda, si stacca dal gruppo degli angeli e, a braccia conserte, attende il comando di Dio. Sul lato sinistro, invece, troviamo Dio che con la mano ha chiamato a sé Gabriele che si avvicina e riceve il compito.

Nella parte più bassa, vediamo l’Arcangelo Gabriele inginocchiato di fronte a Maria nella casa di Nazareth, che porta a compimento il compito. Il dialogo tra Gabriele e Maria è già avvenuto e Maria ha già risposto il suo sì, lo si capisce sia per il fatto che Maria ha le braccia sul ventre e ha un libro in mano che fa riferimento alla Parola, al Verbo e quindi a Gesù, come parola di Dio, sia dalla sopravveste rossa e dalla luce rossa che proviene dal trono di Dio e che avvolge completamente Maria e simboleggia il rosso dell’amore, della Carità che ha abbracciato completamente Maria.

La visita di Maria ad Elisabetta

Dopo l’annunciazione, Maria visitò Elisabetta sua cugina. Maria fece questo lungo viaggio a piedi attraverso una regione montuosa e arrivò finalmente da Elisabetta dopo che Gabriele le aveva annunciato che sua cugina aspettava un bambino nonostante la sua età avanzata.

Questo è esattamente il momento in cui Elisabetta, uscita di casa, va incontro a Maria e la abbraccia. Dal Vangelo di Luca sappiamo che Giovanni, nel grembo di Elisabetta, percepì la presenza del Salvatore nel grembo di Maria.

Maria indossa ancora la sopravveste rossa ed è accompagnata da due donne che portano i teli da donare ad Elisabetta. Quelli servivano per fasciare i bambini appena nati. Elisabetta rimase incinta in età avanzata e quindi il suo volto è quello di una donna non più giovanissima, segnato dal passare del tempo.

La nascita

La natività è una delle scene più famose del ciclo della Cappella Scrovegni; in questa stalla, all’interno di una grotta nella roccia, ci sono Maria e Gesù che sono il centro della scena. Al di sopra della capanna troviamo gli angeli che pregano e cantano e rendono gloria per la nascita di Gesù bambino. Un angelo ha svegliato i pastori e sta parlando con uno di questi come si vede dalla direzione della testa del pastore che è in linea con l’angelo. Giotto si sofferma su un dettaglio: quello che sembrerebbe il braccio del pastore con uno strano segno, in realtà è la sacca dello strumento tipo zampogna che il pastore sta per suonare. Giuseppe è fuori dalla capanna, quasi a voler sottolineare che in questa nascita lui non c’entra; il suo ruolo è quello di padre adottivo di Gesù.

La visita dei Magi

Questa è la scena dell’epifania, quindi il saluto dei magi alla Sacra Famiglia. Ci troviamo all’interno dello stesso luogo di prima. Quella che prima era semplicemente una stalla qui è diventata una sorta di tettoia che protegge la famiglia che appare come seduta in trono. Troviamo Maria, Giuseppe, Gesù bambino e i tre magi: il primo dei magi, quello più anziano, si è inginocchiato a terra, ha deposto la sua corona in segno di rispetto nei confronti di Gesù Bambino e lo bacia. Qui c’è un contrasto tra un re anziano che si toglie la corona e si inginocchia per baciare un semplice bambino. Il suo dono, l’oro, pensato da Giotto nella forma di un ostensorio, è già nelle mani dell’Angelo accanto a Gesù.

La cometa

Un altro dettaglio interessante è la cometa che ha accompagnato i magi lungo il viaggio, Giotto la riproduce in modo molto realistico. In quegli anni c’era stato il passaggio della cometa di Halley, che probabilmente, Giotto aveva avuto occasione di osservare. La raffigurazione della stella, quindi, è molto simile a ciò che lui probabilmente aveva potuto vedere durante il passaggio della cometa.

Se avanza del tempo potremmo far scrivere un breve pensiero su quanto visto in classe.

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