La mafia spiegata ai ragazzi

Spread the love

Dopo aver trattato il tema del body shaming, passiamo a parlare di mafia perché conoscere le diverse organizzazioni criminali aiuta a combatterla.

Quest’anno vogliamo proporre due film (ciascuno può scegliere quello che preferisce), il primo è “Il giudice ragazzino”, la storia del Sostituto Procuratore della Repubblica Rosario Livatino che, nella Sicilia degli anni Ottanta, decide di intraprendere la sua personale battaglia contro la mafia in un clima di omertà e copertura.

Le notizie sul Beato Rosario Livatino sono presenti qui.

Per la visione del film “Il Giudice ragazzino”, clicca qui.

Il secondo film che vogliamo proporre è “Per amore del mio popolo”, il film sulla figura di don Peppe Diana, ricorrendo quest’anno il trentesimo anniversario del suo omicidio. Il sacerdote di Casal di Principe assiste alla sanguinosa faida criminale tra due clan della camorra e, per non vedere i giovani del paese diventare carne da macello per i clan, decide di rompere il muro di omertà per cercare di attirare verso la sua parrocchia quante più persone possibili.

Le notizie su Don Peppe Diana sono presenti qui.

Per la visione del film “Per amore del mio popolo”, clicca qui.

Proposta dell’anno precedente

Dopo questa lezione di introduzione, mostreremo il film di Marco Tullio Giordana “Lea” dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima innocente di mafia. Per avere maggiori informazioni sulla vita della protagonista del film, si rimanda al sito di Libera.

https://www.raiplay.it/video/2016/06/Lea-d1f64288-b730-483f-ac2b-5535191f10e3.html

Dare una definizione di mafia è difficile e complesso; infatti si tratta di una vera e propria organizzazione che dall’Italia meridionale si è estesa al resto del mondo; infatti alla fine del XIX secolo con l’emigrazione verso l’America si esportarono mentalità e metodi mafiosi, così negli U.S.A. si svilupparono organizzazioni criminali guidate da spietati capimafia, uno di questi è il noto Al Capone.

La mafia è nata verso la metà dell’Ottocento come braccio armato dei ricchi proprietari terrieri. È un’organizzazione criminale diffusa su base territoriale, suddivisa in sottogruppi, come le cosche o le ‘ndrine, è retta dalla legge dell’omertà ed esercita il controllo di attività economiche illecite.

Anche se le radici di questo fenomeno criminale sono da ricercarsi in Sicilia, in Calabria, in Campania e in Puglia, il rischio più grave è quello di far passare la mafia come qualcosa di collegato a un preciso territorio. Il modello mafioso, in realtà, risulta essere facilmente esportabile, basti pensare a come si sia sviluppata nel Nord Italia, in Europa e nel resto del mondo.

Abbiamo realizzato con Prezi una breve presentazione: Conoscere la mafia per combatterla.

Il sistema mafioso

I mafiosi sono principalmente attenti agli affari illeciti che riescono a realizzare. I guadagni derivano dal traffico e dallo spaccio di droga, dal traffico d’armi, dall’usura, dalla gestione degli appalti, dallo smaltimento illecito di rifiuti tossici e dall’estorsione del “pizzo”, ovvero soldi che i mafiosi chiedono ai commercianti per non subire danni alle proprie attività.

Il sistema mafioso è caratterizzato da paura, ricatti, violenze e omertà, ovvero, quel silenzio volto a coprire l’identità dell’autore di un reato o l’omissione di denunce e testimonianze nei confronti di una certa persona o situazione.

Nelle zone controllate dalla mafia, i clan danno vita ad un vero e proprio mondo parallelo, dove i mafiosi hanno pieno potere di decidere chi lavora, chi può costruire e anche chi può avviare un’impresa.

Le mafie in Italia

Per ogni regione la mafia assume un proprio nome, così in Sicilia abbiamo Cosa Nostra, in Campania la Camorra, in Puglia troviamo la Sacra Corona Unita e in Calabria la ‘Ndrangheta.

Mostriamo in un video la carta animata sulle mafie in Italia

Cosa nostra

Cosa nostra è un’organizzazione mafiosa presente in Sicilia nata nella seconda metà dell’800 ma più diffusa nel mondo. È costituita da gruppi chiamate famiglie che controllano il territorio che è suddiviso in mandamenti.

Terribilmente celebri sono state le stragi compiute dalla mafia. Dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso nasce il pool antimafia con i giudici Falcone e Borsellino che indaga e porta a processo molti capimafia. Entrambi i giudici con le loro rispettive scorte sono rimasti vittima della mafia che hanno combattuto. 

Camorra

La Camorra è un’organizzazione criminale campana, ma ormai diffusa a livello nazionale. È formata da molti clan legati da alleanze deboli che alle volte possono entrare in contrasto originando faide. Roberto Saviano, con Gomorra, diventato anche un film di Matteo Garrone, ha fatto conoscere il sistema camorristico. Una vittima illustre della camorra è don Peppe Diana.

Sacra corona unita

La Sacra Corona Unita è la mafia pugliese. Oggi è indebolita dalla lotta dello Stato, anche se la nuova mafia del Gargano viene considerata dalla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, la più pericolosa. Nel mirino della mafia pugliese c’è il traffico di droga, i rapimenti, il riciclaggio e, più di recente, il traffico illecito di rifiuti tossici.

‘Ndrangheta

La ‘Ndrangheta è un’organizzazione criminale presente in Calabria, ma ormai diffusa anche nel resto dell’Italia, in alcuni paesi europei, in America e in Australia. Tra le sue attività ci sono il traffico di droga, la partecipazione in appalti pubblici, l’estorsione, l’usura, il traffico di armi e lo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi. La ‘ndrangheta è strutturata sul territorio su più livelli, la ‘ndrina è la struttura di base composta da 7 uomini (d’onore) e 7 ‘ndrine costituiscono il locale, la struttura di coordinamento delle ‘ndrine. Oggi conta un giro d’affari di oltre 44 miliardi di euro, è l’unica mafia presente in tutti i cinque continenti. Tra le vittime della ‘ndragheta ricordiamo Lea Garofalo.

Concludiamo questa lezione con le parole di Stefano Massini, l’attore racconta al pubblico l’agghiacciante ricostruzione processuale del sequestro del dodicenne Giuseppe Di Matteo, rapito per ordine di alcuni boss, tra cui Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro, che volevano fermare il padre del ragazzo diventato collaboratore di giustizia. 

Indispensabile è conoscere la mafia per combatterla.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *