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Ambiente e responsabilità

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Dopo aver concluso la visione del film Sulle ali dell’avventura, passiamo a parlare di come lo stile di vita delle persone abbia un impatto negativo sull’ambiente.

All’art 2 delle nuove Linee guida per l’educazione civica leggiamo: “È importante
educare i giovani ai concetti di sviluppo e di crescita. (…) Ovviamente, lo sviluppo economico deve essere coerente con la tutela della sicurezza, della salute, della dignità e della qualità della vita delle persone, della natura, anche con riguardo alle specie animali e alla biodiversità, e più in generale con la protezione dell’ambiente. In questa prospettiva, che trova un particolare riferimento in diversi articoli della Costituzione, possono rientrare tematiche riguardanti l’educazione alla salute, alla protezione della biodiversità e degli ecosistemi, alla bioeconomia, anche nell’interesse delle future generazioni (così come previsto dall’articolo 9 della Costituzione recentemente riformulato).”

Alla luce di questi principi generali, le linee guida ci forniscono il Traguardo per lo sviluppo delle competenze n. 5:
Comprendere l’importanza della crescita economica e del lavoro. Conoscere le cause dello sviluppo economico e sociale in Italia ed in Europa, le diverse attività economiche. Sviluppare atteggiamenti e comportamenti responsabili volti alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano, degli ecosistemi e delle risorse naturali per una crescita economica rispettosa dell’ambiente e per la tutela della qualità della vita.
L’obiettivo di apprendimento ad esso collegato è il seguente:
– Mettere in relazione gli stili di vita delle persone e delle comunità con il loro impatto
sociale, economico ed ambientale.

Egoismo e consumismo come stile di vita?

Avendo come riferimento quanto appena citato possiamo introdurre l’attività collegata a questo argomento spiegando che lo sfruttamento sconsiderato delle risorse del creato, una politica caratterizzata dall’egoismo e dal consumismo e il cambiamento degli stili di vita ha causato un problema globale che impone un’assunzione di responsabilità a livello personale, accompagnata dalla consapevolezza che la cura del creato è ormai una necessità inderogabile, un impegno che riguarda tutti, senza alcuna distinzione.
Il cambiamento climatico causato dalle attività dell’uomo comporta gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche e politiche. Non è da sottovalutare che gli impatti più pesanti ricadranno nei prossimi decenni sulle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, spesso più colpiti di altri da eventi climatici straordinari come uragani o siccità e sulle generazioni future.
Possiamo richiamare ai nostri alunni la frase finale del film.
Le logiche di dominio portano a distruggere la natura, a compromettere l’ecologia e a compiere, conseguentemente, abusi sulle persone e sui più deboli.
Tutto questo inevitabilmente arriva a coinvolgere anche le relazioni tra gli Stati e anche nelle relazioni umane sembrano farsi sempre più spazio l’utilitarismo e l’opportunismo.

Ecologia ed Economia

In particolare, chi detiene il potere economico e può sfruttare le competenze tecniche e la conoscenza può arrivare ad esercitare un dominio impressionante sul genere umano e sul mondo intero. Queste logiche di dominio portano a distruggere la natura e a compiere abusi sulle persone e i più deboli.
Se il criterio dell’utilità non verrà arginato e dilagherà fino a permeare di sé la cultura dominante, se non si conterrà la cultura dello scarto e dello spreco (cfr. Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco), sarà sempre più difficile continuare a parlare di “civiltà”.
Per arginare la cultura dello scarto, che coinvolge ormai anche le relazioni tra le persone, è necessario creare le condizioni per cui le persone possano conoscersi e accogliersi reciprocamente, ognuna con le proprie diversità culturali e religiose, perché tutti possano sentirsi parte della famiglia umana.
È indispensabile compiere un cammino educativo capace di incidere su gesti e abitudini quotidiane (riduzione del consumo di acqua, raccolta differenziata dei rifiuti, spegnere le luci inutili, …) che porti l’uomo a rivedere il proprio agire per un ritorno alla cura del creato.
Quel creato in cui da sempre siamo immersi e che è ancora capace di evocare in noi emozioni e ricordi.

Musica e ambiente

Possiamo introdurre l’attività con due brevi video, mostriamo ai nostri alunni il video di Francesco Gabbani, tratti dalla trasmissione Rai “Ci vuole un fiore”. Il primo è un monologo sulla natura, racconta di come sia importante prendersi cura dell’ambiente, che in fondo è un gesto d’amore nei confronti del mondo.

Nel secondo video, l’artista trasforma i testi di canzoni famose in inni a comportamenti ecosostenibili.

Attività per Educazione civica

Dividiamo la classe in gruppi di 4 o 5 ragazzi, chiediamo ad ogni gruppo di scegliere una base musicale tra queste due: “Ti fa stare bene” di Caparezza (qui la versione integrale del brano)

o “Arrivano i prof” di Rocco Hunt (qui la versione integrale del brano)

Chiederemo a ciascun gruppo, come fatto da Gabbani, di riscrivere il testo della canzone incentrata sulla cura del creato, sulla tutela dell’ambiente.

Il prodotto finale sarà valutato per l’educazione civica. Criteri della valutazione saranno anche l’interesse durante la visione del film, la partecipazione e la congruenza del testo al problema ambientale e alla responsabilità individuale.
La classe, al termine, eleggerà il brano più rappresentativo del tema ambientale che potrà essere presentata durante il prossimo open day.

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