Il Natale delle grandi Religioni.
Dopo la visione di Holy night, in vista dell’ultima settimana di scuola, prima della pausa natalizia proponiamo una lezione sul Natale adattabile ad ogni classe.
Presentato il Natale cristiano, passiamo a conoscere le feste di altre religioni che possono essere paragonate al Natale cristiano.
Perché il 25 dicembre?
Il 25 dicembre è un giorno considerato importante da diverse culture; infatti nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese chiamato Shamash. A Maeshowe, in Scozia, si erge un tumulo risalente al 2750 a.C. costituito da una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel che, soltanto durante il solstizio invernale, viene interamente attraversato dalla luce del sole che sorge.
Nell’antica Roma, infine, il 25 dicembre veniva festeggiato Mitra, il dio del sole invincibile (Sol invictus), durante il solstizio d’inverno.
Oggi sappiamo che il solstizio d’inverno cade tra il 20 e il 21 di dicembre.
Quando l’imperatore Costantino nel 330 d.C. si convertì al cristianesimo, il 25 dicembre si incominciò a festeggiare non più il “Natalis solis” ma il “Natalis Christi”. Questo passaggio avvenne perché i cristiani “presero in prestito” il giorno in cui si celebrava una festa pagana per celebrarne una cristiana. L’intento era quello di cristianizzare le feste pagane.
Fu papa Giulio I nel 337 d.C. a stabilire che si festeggiasse il natale di Cristo il 25 dicembre.
Alcuni storici ci aiutano a comprendere perché tale scelta sia da ritenersi verosimile in quanto giorno di nascita di Gesù. Questi ci spiegano che:
- in quel mese era possibile incontrare in aperta campagna e di notte i pastori per via delle leggi di purità.
- esistono 3 tipi di gregge formati da:
- pecore con lana bianca (rientravano nell’ovile nel centro abitato)
- pecore con lana bianca e nera (rientravano a sera ma in un ovile fuori dal centro abitato)
- pecore con la lana nera (ritenute impure dovevano rimanere all’aperto con i loro pastori)
Il testo evangelico ci riporta che i pastori facevano la guardia solo durante le notti lunghe e gelide, tipiche dell’inverno e Betlemme si trova a 800m sopra il mare.
In quale anno?
Due sono gli avvenimenti importanti da considerare:
1 la morte di Erode avvenuta nell’anno 750 dalla fondazione di Roma cioè il 4 a.C.
2 il censimento che Luca riferisce a Publio Sulpicio Quirinio. Questi fu di sicuro in Siria e nei territori limitrofi tra il 5-3 a.C. È possibile, data la stima dell’imperatore Augusto per lui che Quirinio abbia assolto altri incarichi in zona anche tra il 3 a.C. e l’1 d.C.
Quindi per stabilire l’anno di Nascita abbiamo due date:
750 morte di Erode
746 missione di Quirinio in Siria
Stando a queste due date Gesù sarebbe nato tra il 746 e il 750 ab urbe condita, dunque presumibilmente tra il 7 e il 6 a. C.
Il Presepe
Successivamente il docente può avviare una riflessione sul presepe:
- la mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Il Bambinello che rappresenta il vero pane per i cristiani.
- il bue l’asinello: nel Vangelo di Luca non si parla di questi animali ma si può far riferimento alla profezia del profeta Abacuc “in mezzo a 2 essere viventi tu sarai conosciuto, tu apparirai”
- i Magi che hanno vari significati ma erano portatori di un sapere. Nel Nuovo Testamento sono presentati come astronomi e sapienti che cercano la Verità.
Il numero 3, che la tradizione accosta ai Magi, oltre a rappresentare i 3 doni che è il riconoscimento della dignità regale, rappresentano i 3 continenti all’epoca conosciuti (Africa, Asia e Europa) per indicare il concetto dell’universalità della Buona Notizia.
- la Stella: secondo i moderni studi, la cometa di Halley, l’unica visibile ad occhio nudo passò nel 66 D.C. I Vangeli parlano di una stella luminosa che comparve nel cielo due volte lungo il cammino dei Magi, ma non parlano di una cometa. Si tratta probabilmente di Giove e Saturno posizionati tra loro in modo da essere visibili dalla Terra, sviluppando un’intensa luminosità.
E le altre religioni?
Ebraismo
La festa ebraica delle luci è la ricorrenza di Hanukkah, che celebra la consacrazione del nuovo tempio di Gerusalemme del 161 d.C.
La festività dura otto giorni. Il calendario religioso degli Ebrei, come quello islamico è lunare ed essa cade sempre nel mese di dicembre: quest’anno dal 18 al 26. Il simbolo della festa è la hanukkiah, il candelabro a nove bracci sui quali sono poste nove luci – la luce centrale serve ad accendere le altre otto – che vengono accese, una in più ogni sera durante la celebrazione della festa.
Anticamente Hanukkah era considerata una festa minore ma con la diffusione e popolarità del Natale iniziò a rappresentare la volontà di sopravvivere del popolo ebraico. Negli ultimi anni l’accensione delle candele è divenuta molto sentita presso numerosissime comunità ebraiche che celebrano la festa in maniera pubblica, con l’intervento del rabbino capo.
Islam
Il Natale musulmano, ad esempio, è il Mawlid, uno dei giorni più sacri dell’Islam, ovvero la festa del Profeta che cade nel dodicesimo giorno del mese lunare di rabi’ al-awwal, e commemora la nascita di Maometto in una data che varia di anno in anno. La festa viene celebrata con la chiusura delle scuole e il riposo dal lavoro, riunendosi a cena con parenti e amici, scambiandosi auguri di pace e intonando canti religiosi.
Buddismo
Per i buddisti il Natale è rappresentato dalla festa di Vesak che celebra la nascita, l’illuminazione e la morte di Buddha e che solitamente si svolge a maggio. Le celebrazioni variano in base al Paese in cui hanno luogo ma ci sono alcuni punti comuni: non uccidere qualsiasi forma di vita e seguire un regime vegetariano per tutto il giorno, occuparsi dei meno fortunati offrendo pasti ai bisognosi e portare fiori e candele ai piedi del Buddha nei templi.
Nei giorni del Vesak i buddisti ricercano un legame speciale tra umano e divino nella prospettiva di raggiungere una vita nuova e illuminata, e omaggiano il Buddha ripercorrendone la vita e gli insegnamenti.
Induismo
Tra ottobre e novembre cade invece il Diwali una delle feste più importanti dell’induismo che dura cinque giorni e che per la sua importanza può essere associata al Natale cristiano. La festa della luce, così viene anche chiamata, prevede l’usanza di accendere numerose lampade di argilla fuori dalle case per simboleggiare la luce interiore che protegge dall’oscurità e per celebrare la vittoria del bene sul male.
Abbiamo visto come la Luce sia l’elemento che accomuna le feste citate, la Luce che indica la via e che è il simbolo della fede.