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Cittadinanza digitale ed emozioni

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Dopo aver parlato delle emozioni con i ragazzi, vogliamo collegare questo tema a uno dei tre nuclei tematici dell’Educazione civica, più precisamente, a quello della Cittadinanza digitale.

Imparare a riconoscere le proprie emozioni è indispensabile per districarsi nelle relazioni con gli altri, serve a mantenere un atteggiamento sereno, equilibrato e aperto all’altro soprattutto durante la tormenta di emozioni tipica del periodo preadolescenziale e adolescenziale.

I nostri studenti sono nativi digitali, ma – nonostante ciò – devono sviluppare competenze digitali che non possiedono, devono essere educati alla cittadinanza digitale. Questo significa che devono imparare ad utilizzare consapevolmente e in maniera critica l’Internet sapendo proteggersi dalle tante trappole che la rete offre.

I ragazzi, e sempre più bambini, trascorrono tanto tempo on line. Le esperienze che lì vivono sono molteplici: dalle serie ai video Youtube, dalle sfide a giochi interattivi all’uso attivo di diverse app. Quali emozioni vivono nel web? Con quale atteggiamento si muovono in questi contesti? Permettono agli adulti di esercitare un controllo o si espongono ai pericoli mediante un uso spregiudicato e inconsapevole?

I contesti virtuali presentano diverse inside, vediamo quali sono.

Oltre al rischio di essere adescati e finire nella rete della pedofilia, bisogna anche proteggersi dal pericolo di plagio, quindi salvaguardare il diritto d’autore, e fare attenzione a non restare vittime di truffe.

Bisogna tutelare la propria privacy e rispettare quella altrui.

Educare alla cittadinanza digitale dei ragazzi significa rafforzare, dunque, le loro abilità socio-emotive allo scopo di fornire loro strumenti per muoversi nel web senza incappare in furti di identità, episodi di cyberbullismo, truffe online e fake news.

Il benessere digitale

Per parlare di benessere digitale facciamo vedere un video molto divertente.

Possiamo condividere alcune riflessioni dei ragazzi che potrebbero scaturire dalla visione del breve video.

Attraverso una ricerca del Safer Internet Centre – Generazioni Connesse svolta in occasione del Safer Internet Day 2022 possiamo mostrare l’uso di Internet da parte dei giovani.

Come emerge dall’immagine, il tempo passato on line è diminuito, infatti, si è ridotto il numero di coloro passano tra le 5 e le 10 ore quotidiane, passando dal 59 al 42%, così è scesa la percentuale di coloro che si dichiarano sempre connessi dal 18% al 12%. Il 46% degli adolescenti intervistati, calcola di trascorrere meno di 4 ore al giorno on line, contro il 23% dell’anno precedente.

Nell’anno appena trascorso, i ragazzi dichiarano che sono soprattutto i docenti a metterli in guardia da quelli che possono essere i rischi legati al web.

Gli adolescenti sanno che devono evitare di condividere online dati e informazioni sensibili, foto e video privati, prestare attenzione agli sconosciuti in Rete, non diffondere alcunché relativo ad altre persone senza il loro consenso, verificare l’attendibilità dei link che si ricevono prima di aprirli.

Così come emerge dall’ultima immagine.

Concludiamo con l’ultima immagine per focalizzare l’attenzione su due dati:

il 46% degli adolescenti è on line per meno di 4 ore al giorno

il 39% si dice preoccupato per le tracce che lascia dalla propria presenza nel web.  

Attività

Nonostante Whatsapp dica chiaramente che l’app sia vietata ai minori di 16 anni, quasi tutti i ragazzi, under 16, possiedono un account.

Sappiamo che fin da subito all’interno del gruppo classe si crei il gruppo social della classe.

Spesso succede, però, che gli stessi ragazzi non sono in grado di creare situazioni sempre pacifiche e relazioni serene.

Per questo motivo abbiamo deciso di suddividere la classe in gruppi da 2 o 3 ragazzi per far stilare a ciascun gruppo il regolamento per il gruppo Whatsapp di classe. Ognuno dovrà approntare un decalogo utile per instaurare un clima sereno che garantisca e faciliti una comunicazione rispettosa all’interno del gruppo.

Al termine possiamo selezionare tra tutti i contributi, le dieci regole più significative e, magari, originali emerse.

Il lavoro svolto in classe può essere valutato per l’Educazione civica.

Abbiamo preparato anche un Kahoot! per testare la comprensione di quanto detto.

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