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Emozioni, per relazioni positive con coetanei e adulti.

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Dopo aver visto il film di animazione “Inside out”, continuiamo a parlare di emozioni.

Riteniamo che, in tal modo, possiamo dare il nostro contributo per prevenire comportamenti a rischio e per mantenere un buon “clima” nella classe.

Ogni alunno nel corso della sua vita per raggiungere il benessere personale e sociale dovrà divenire emotivamente competente.

Abbiamo previsto di dedicare due lezioni a questo percorso sulle emozioni, aggiungendo anche un supplemento utile per l’Educazione Civica.

Il tentativo è quello di offrire ai nostri alunni i mezzi affinché divengano sempre più consapevoli di sé stessi al fine di avere reazioni emotive sempre più adeguate ai contesti in cui si trovano a vivere.

Riconoscere le emozioni

Per questo percorso abbiamo in parte attinto all’articolo: Quello che dice il volto: le espressioni nell’arte

Nel film Inside out si individuano solo cinque emozioni, secondo alcuni studiosi – invece – le emozioni sarebbero sei: disgusto, felicità, paura, rabbia, stupore e tristezza; questa sarebbero corrispondenti ad altrettante espressioni facciali.

Da poco alcuni psicologi parlano di microespressione per parlare delle espressioni facciali che si verificano in una frazione di secondo e che, involontariamente, esibisce quelle che sono le reali emozioni di una persona.

Di seguito mostriamo sei espressioni facciali che esprimono altrettante emozioni:

Anche molti artisti hanno raffigurato l’espressione delle emozioni.

Nella scultura greca ellenistica (IV-I sec. a.C.) i volti erano inespressivi, non si evidenziavano le emozioni. Il volto della regina egizia Nefertiti (1390-1352 a.C.) esprime regalità e fascino, senza che traspaiano le emozioni.

Le emozioni vengono enfatizzate nelle maschere del teatro greco, dove le espressioni risultano esagerate perché si devono guardare a distanza dagli spettatori.

Sarà con Laocoonte, il sacerdote troiano, e i suoi figli (I sec. a.C.) che la scultura esprimerà dolore e disperazione (i figli del sacerdote vengono torturati dai serpenti marini inviati da Atena per evitare che ostacolasse il volere degli dei e si potesse distruggere la città).

Con Giotto si esprimono le emozioni del dolore e della disperazione negli affreschi della Cappella degli Scrovegni (1303-1305). Angeli hanno i volti disperati e le loro posture risultano scomposte quasi a sottolineare il dolore per quanto è accaduto (la morte di Gesù).

È forse l’espressione più enigmatica della storia dell’arte mondiale, viene da chiedersi cosa esprime il sorriso della Monna Lisa di Leonardo (1452-1519).

Caravaggio (1571-1610) raffigura le diverse emozioni umane: Medusa con un’espressione terrorizzata, Giuditta che trattiene a stento il disgusto per quanto sta compiendo, lo spavento sul volto di un bambino, la sorpresa colta nel viso di un ragazzo.

Bernini (1598-1680) ha impresso lo sforzo di David, l’estasi di Santa Teresa e l’urlo disperato di un dannato.

Rembrandt (1630) raffigura sé stesso con un’espressione spaventata, Giacomo Balla – quasi tre secoli più tardi – si rappresenta nell’insolita “Autosmorfia”.

Esprimere le proprie emozioni e riconoscere quelle altrui

Con i fumetti e i cartoni animati prima e con i film d’animazione, in seguito, è aumentato sensibilmente l’interesse per le emozioni.

I disegnatori si soffermano su occhi, sopracciglia e bocca per sottolineare le espressioni facciali, consapevoli che anche piccole variazioni di una parte del viso individuano stati d’animo molto diversi.

Quanti selfie ti sei scattato? Prova a farli assumendo le espressioni legate a particolari stati d’animo. Come le attrici e gli attori famosi comprenderai le possibilità espressive del tuo volto.

Al termine di questo percorso, mostreremo un video che ci fa notare come con i nostri 46 muscoli facciali, possiamo esprimere un’infinita gamma di emozioni (si parla di 10.000 espressioni possibili). Bastano pochi movimenti del viso per passare da un’emozione all’altra.

Al termine del video giocheremo a esprimere le emozioni.

Divideremo la classe in due squadre, un componente a turno si recherà alla cattedra e dovrà restare dando le spalle alla digital board. Il resto della squadra dovrà mimare la frase che verrà proiettata sulla digital board attraverso la Ruota delle emozioni che il docente azionerà.

Regolamento:

il componente alla cattedra non potrà voltarsi verso la digital board, pena la squalifica;

i ragazzi della squadra non potranno pronunciare parole, ma solo espressioni facciali;

i componenti della squadra avversaria, quando non gioca, non potrà né parlare e né urlare, pena sottrazione di 1 punto;

ogni frase indovinata fa conquistare 1 punto.

Attività

Nella seconda lezione che abbiamo pensato, dopo un breve brainstorming sulle emozioni, chiediamo ai ragazzi di elencare tutte le emozioni che loro conoscono, ognuna verrà scritta sulla digital board. Finito l’elenco chiederemo se è possibile riuscire a capire quando si prova un’emozione, così chiederemo di collegare a ogni emozione quelle che sono le peculiarità che le rendono riconoscibili nelle persone (ad es. particolarità del viso, espressioni verbali, modi di agire e comportamenti spontanei, …) attraverso l’attività Riconosci l’emozione.

I ragazzi possono inquadrare il qr-code

Al termine della correzione collettiva, ci soffermeremo a parlare sulla differenza tra i diversi tipi di emozioni:

  • quelle primarie, come felicità, tristezza, paura, rabbia, disgusto e stupore (disprezzo secondo alcuni studiosi).
  • quelle secondarie come vergogna, gelosia, imbarazzo, senso di colpa, invidia, allegria, nostalgia, delusione, speranza, offesa, ansia, sollievo, perdono, orgoglio.

Possiamo aiutarci con il seguente schema:

Spiegheremo che le emozioni primarie sono connaturate e rintracciabili in tutte le popolazioni, sono chiamate primarie in quanto universali. Le emozioni secondarie scaturiscono dalle emozioni primarie combinate tra esse e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con le relazioni interpersonali e l’interazione sociale. Quelle secondarie richiedono la consapevolezza di sé stessi e degli altri.

Al termine i ragazzi, guardando alla digital bord riusciranno a riconoscere, tra quelle da loro citate, le emozioni primarie e quelle secondarie.

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