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Allenando i desideri

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Conclusa la visione del film La forza della volontà, impegniamo le prossime due lezioni a parlare di quello che Escalante, il protagonista del film, chiama “Ganas!”, i desideri.

Ripubblichiamo questo post con l’aggiunta della seconda attività utile per l’Educazione civica.

La forza di volontà implica la capacità di non fare ciò che non fa bene, ma capire e fare ciò che porta ad un miglioramento, anche se significa un dispendio ulteriore di energie. Bisogna aver sempre chiaro qual è l’obiettivo, il desiderio da raggiungere puntando ad una straordinaria capacità di autocontrollo ed una tenace gestione dello stress per riuscire a realizzare gli obiettivi che ci si prefissa.

La forza di volontà aiuta a rendere concreto ciò che è ritenuto importante, nella consapevolezza che spesso, nel percorso che si è stabilito per la realizzazione di sé stessi, l’adolescente riesce ad auto-sabotarsi cedendo al carico d’impegno eccessivo richiesto o anche solo per noia.

Un allenamento costante

Se la realizzazione di tutti i desideri non è immediata, il ragazzo vede indebolirsi la forza di volontà soprattutto se non è in grado di sviluppare una capacità di tollerare a lungo situazioni di difficoltà, di frustrazione, di stress e di conseguenza si indebolisce la nostra forza di volontà.

Quanto più si pensa che tutto sia dovuto, tanto meno l’adolescente sarà libero di operare scelte per la sua vita e portarle avanti.

È importante, allora, allenare la forza di volontà, tanto quanto l’allenamento fisico, iniziando ponendosi piccoli obiettivi e realizzarli, nonostante gli ostacoli, gli errori e le sconfitte. Si potrebbe fare un accordo con sé stessi, una volta che si è definito, consapevolmente, l’obbiettivo che si vuole raggiungere. Si può allenare la volontà, fissando delle consuetudini, arrivando a sviluppare una fervida immaginazione che faccia emergere ciò che effettivamente si vuole. Solo così si inizia a capire che sarà proprio la forza a dare alla volontà la direzione e l’energia per rendere possibile il raggiungimento dell’obiettivo.

Il film

Ricordiamo brevemente la trama del film. Il film è ambientato nei sobborghi di Los Angeles, è ispirato alla storia vera di Jaime Escalante, un professoreche decise di lasciare il suo lavoro in un’azienda privata per l’insegnamento della matematica.

La scuola in cui è mandato rappresenta lo spaccato della misera vita che si fa in un sobborgo di una qualsiasi periferia, a forte tasso di immigrazione, di una megalopoli in cui non si riesce a realizzare una vera integrazione. Di conseguenza il professore deve insegnare a ragazzi demotivati che vivono in condizioni miserevoli, senza speranza di riscatto e dunque infiacchiti anche nella loro forza di volontà.

Egli, dapprima tenta di entrare in sintonia con i ragazzi utilizzando lo stesso linguaggio e modi di fare, poi fornisce loro nuove prospettive, tentando di recuperare culturalmente e umanamente i suoi studenti. Riesce a conquistare la loro fiducia e il loro impegno a fare ciò che va fatto, a provare l’orgoglio personale e di gruppo per superare il concorso di calcolo, per il gusto di mettere tutti se stessi nel dimostrare a se stessi e al mondo che anche per loro è possibile alzare la testa, non con la ribellione violenta, ma mostrando la loro bravura.

Questo film, ormai datato, diretto da un regista ispanico ed interpretato da molti attori appartenenti a minoranze etniche e linguistiche, è oggi conservato nella libreria del congresso degli Stati Uniti perché è stato dichiarato di interesse nazionale.

Realizzare i desideri

Il film mette in evidenza gli aspetti essenziali dell’autorealizzazione:

  • Sentire apprezzamento per quello che si fa.
  • Importanza di sentirsi autonomi in quello che si fa. Per i giovani questo significa riuscire a indirizzarli senza far sentire loro la pressione del controllo.
  • Sentirsi sostenuti e valorizzati da chi sta intorno.
  • Bisogno di essere accettati per quello che si è.

L’autostima che ne deriva diventa fondamentale per avere la tenacia necessaria per impegnarsi con costanza per il raggiungimento dei propri obiettivi e dunque del successo personale.

I desideri: conversazione guidata

Gli studenti di Escalante, all’inizio, non pensavano di riuscire a superare l’esame. La svolta per loro è stata quella di constatare che il loro professore aveva un pensiero diverso su di loro.

Possiamo partire da una serie di domande per guidare una conversazione che faccia emergere quanto sia importante sviluppare un atteggiamento tenace per realizzare i propri desideri.

Cosa pensava il docente dei suoi studenti?

Dava loro fiducia? Perché?

La responsabile del gruppo dei docenti di Matematica la pensa diversamente. In cosa?

Lo sguardo che gli altri hanno su di noi può essere decisivo per la nostra vita. Si possono far emergere al riguardo alcune esperienze personali: come ti senti quando ti accorgi di essere stimato dalle persone?

Quando questo non avviene come reagisci?

Tu riesci a far sentire gli altri considerati e sostenuti da te?

Con il passare del tempo la classe non è più disunita come all’inizio dove ognuno era aggressivo con l’altro. Condividendo obiettivi, fatiche e insuccessi i ragazzi si scoprono amici, per cui cominciano a perdersi le differenze superficiali per unirsi in vista di un obiettivo comune.

Ritieni che sia importante la condivisione di un obiettivo per la crescita o la nascita di un’amicizia?

La professoressa dice a Escalante di non illudere i suoi alunni per non rischiare il fallimento e le conseguenze emotive che questo potrebbe generare.

Tu cosa pensi dell’esperienza del fallimento? Pensi che possa essere importante per diventare grandi o che sia invece solo delusione e avvilimento da cui fuggire?

Attività

Nella seconda lezione, fatto un breve riepilogo di quanto detto nella lezione precedente, passeremo a presentare l’attività.

Nel film lo studio è visto come la via maestra verso il riscatto sociale, l’occasione della vita per fuggire dalla povertà, per trovare un lavoro ed avere successo.

Una studentessa dice a sua madre: “È proprio per non dover dipendere da qualche cretino tutta la vita, che voglio laurearmi.”

Partiamo da questi due assunti:

  • lo studio è la via per il raggiungimento dei propri traguardi personali e sociali.
  • il diritto di accesso all’accesso all’educazione in molti paesi non è garantito per tutti.

Dividiamo la classe in diversi gruppi, ognuno sarà una piccola redazione giornalistica impegnata nella preparazione di un articolo che racconti (anche inventando) fatti di cronaca in cui i protagonisti sono ragazzi che sono riusciti a realizzare gli obiettivi che si erano prefissati.

Oltre a quello della forza di volontà, nel film emerge – in modo nemmeno tanto celato – anche il tema del diritto di cittadinanza, chi volesse trattare questo tema, può seguire quanto abbiamo scritto nel post Il senso d’identità, educare alla mondialità.

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