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Il bullismo, ovvero quando manca il rispetto

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Per iniziare a parlare di bullismo mostriamo ai ragazzi il video della canzone “Guerriero” di Marco Mengoni.

Possiamo far ascoltare anche la canzone “Tondo” di Luigi Strangis, il vincitore dell’ultima edizione di Amici.

Entrambe le canzoni parlano di bullismo e la seconda canzone oltre a mostrare la sofferenza che si prova nel sentirsi chiamare ciccione, mostra anche la forza interiore di reagire alle offese ricevute (“mi chiamavano, mi sfottevano, continuavano, senza mai colpirmi abbastanza”) per non avvilirsi e non farsi sovrastare dalle prese in giro, ma a reagire in modo positivo.

Il bullismo è uno dei fenomeni più allarmanti della nostra società. Si parla di bullismo quando un prepotente prova a far del male a qualcuno con azioni o parole violente.
Si è vittima di bullismo quando: 
1. si subiscono violenze, minacce e aggressioni: si viene picchiati, presi a calci o si viene sputati e/o vengono sottratti i propri oggetti;
2. si viene insultati, si è limitati nella propria libertà: si è costretti a fare cose che non si vorrebbe o che fanno sentire inadeguati;
3. si viene provocati, si ricevono biglietti offensivi, si dicono in giro cose spiacevoli su qualcuno.

Chi mette in atto questi comportamenti prende solitamente di mira qualcuno più debole o che viene considerato “diverso”.
Il chiaro intento del bullo è quello di spaventare, di impaurire le sue vittime, che possono essere coetanei o adulti, per sentirsi grande, forte e potente, anche se spesso è una persona che ha delle difficoltà soprattutto di natura relazionale. I bulli non agiscono da soli, ma si avvalgono di gregari che, eseguendo i compiti impartiti dal capo, danno forza al loro agire. 

La vittima di bullismo, può subire, quindi, danni fisici, psichici e anche danni alla reputazione. Chi subisce atti di bullismo spesso presenta stati d’ansia, insicurezza e scarsa autostima. Spesso la vittima non si difende per vergogna, teme ritorsioni e il giudizio degli altri. 

A questo punto lasciamo del tempo all’ascolto delle riflessioni dei ragazzi se vogliono condividerle con la classe, prima di rivedere i punti più importanti di quanto fatto e detto finora per facilitare il gioco del Kahoot!

Riepilogo per il Kahoot!

Rispetto significa cura, interesse, quindi è quella capacità di stare – con la dovuta considerazione – di fronte all’altro e alle cose.

Chi è capace di stare con rispetto davanti all’altro è una persona educata!

Oggi assistiamo al declino del rispetto verso tutti e tutto.

Una soluzione possibile è la gentilezza che può innestare un circuito positivo che porta a un generale star bene e ad un clima di collaborazione.

Il rispetto e la gentilezza restano scelte di vita.  

Chi sceglie di essere gentile si apre all’altro, in una condizione di ascolto attivo che gli permette di farsi carico delle fragilità dell’altro, creando vicinanza, solidarietà, accoglienza e rispetto.

Essere gentile non significa essere deboli, incapace d’imporsi verso gli altri, non si rischia di essere sopraffatti, né sottomessi, non si è esposti ad alcun rischio.

Dove sono rispetto e gentilezza c’è speranza e non c’è spazio per l’egoismo.

Attraverso il rispetto la gentilezza emerge la bellezza che è in ogni essere umano e che spesso è nascosta da fenomeni quale, per esempio, quello del bullismo.

Il bullismo è una forma di prepotenza ripetuta da parte di soggetti “più forti” nei confronti di altri “più deboli”. Diversi sono i tipi di violenza che possono essere compiuti: da quella di tipo verbale a quella fisica, da quella sociale a quella di tipo digitale. Tutte queste manifestazioni comportamentali e relazionali, se effettuate da ragazzi o bambini, vanno considerate come forme di bullismo.  

Chi è vittima di bullismo, che vede danneggiata la sua integrità fisica, psichica e morale, subendo anche danni alla reputazione e alla propria immagine, spesso presenta stati d’ansia, insicurezza e scarsa autostima.  

I “bulli”, aggressivi verso i coetanei e gli adulti, non agiscono da soli, ma si avvalgono di gregari che rafforzano il loro agire. 

Spesso la vittima non si difende per vergogna, teme ritorsioni e il giudizio degli altri. 

Per quanto finora detto, si può affermare che in un mondo che ci vuole attratti dal “brutto”: violenza, aggressività, bullismo, dominio dell’uno sull’altro, …; è necessario tornare a scegliere il “bello”, dunque il rispetto e la gentilezza per una convivenza davvero civile!

Adesso i ragazzi sono pronti per giocare al Kahoot!

L’immagine di copertina è di #nicolamagistris

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