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Le donne nel Nuovo Testamento

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Come fatto con l’articolo sulle donne nell’Antico Testamento, così vogliamo presentare il ruolo della donna nel Nuovo Testamento.

Il Nuovo Testamento offre un’immagine sorprendentemente nuova del ruolo delle donne rispetto al contesto culturale e religioso dell’epoca. Gesù di Nazareth, nella sua predicazione e nel suo comportamento, non si è lasciato condizionare dalla concezione allora vigente della donna, mostrando un rispetto e un’attenzione che spesso andavano controcorrente rispetto alle norme stabilite.

Possiamo mostrare questo video che contiene anche un elenco di alcune donne citate nel Nuovo Testamento. L’elenco è utile per l’attività ludica creata per i ragazzi delle prime.

Nel mondo ebraico del I secolo, le donne avevano un ruolo secondario nella società e nella religione. Non potevano studiare la Torah alla pari degli uomini, avevano limitato accesso alla vita pubblica e il loro valore era spesso legato alla sfera domestica e alla maternità. Tuttavia, il Nuovo Testamento introduce diverse figure femminili che svolgono ruoli significativi, sia nel ministero di Gesù che nella diffusione del cristianesimo primitivo.

Il rapporto con Gesù

Uno degli aspetti più straordinari della vita di Gesù è il modo in cui interagiva con le donne. Diversamente dalla cultura dominante, Gesù trattava le donne con dignità, rispetto e parità, riconoscendo il loro valore intrinseco al di là dei ruoli tradizionali.

Gesù non esitava a guarire le donne e a interagire con loro in pubblico, infrangendo numerosi tabù. Un esempio è la guarigione dell’emorroissa (Marco 5:25-34), una donna ritenuta impura secondo la legge mosaica. Invece di evitarla, come prevedeva la legge, Gesù la guarisce e le dice: “La tua fede ti ha salvata”.

Un altro episodio significativo è l’incontro con la Samaritana al pozzo (Giovanni 4:1-42). In questo caso, Gesù non solo parla con una donna sconosciuta (già di per sé un’eccezione per quell’epoca), ma le rivela anche la sua identità messianica.

Anche se i Dodici apostoli erano uomini, il Vangelo menziona numerose donne che seguivano Gesù e sostenevano il suo ministero. Maria Maddalena, Giovanna e Susanna (Luca 8:1-3) sono citate come donne che assistevano Gesù e i discepoli. Maria Maddalena in particolare ha un ruolo centrale: è lei a essere testimone della risurrezione di Cristo e a ricevere il compito di annunciarlo agli apostoli (Giovanni 20:11-18), guadagnandosi il titolo di “Apostola degli apostoli” nella tradizione cristiana.

Anche Marta e Maria di Betania (Luca 10:38-42; Giovanni 11:1-44) sono figure emblematiche. Marta rappresenta il servizio, mentre Maria simboleggia la contemplazione. Gesù loda Maria per aver scelto “la parte migliore”.

Durante la Passione, le donne rimangono fedeli a Gesù mentre molti dei suoi discepoli fuggono. Le donne stanno sotto la croce (Matteo 27:55-56) e sono le prime a recarsi al sepolcro la mattina di Pasqua. Sono le prime testimoni di questo evento. All’alba, esse si recano al sepolcro per ungere il corpo di Gesù, e trovano il primo segno: la tomba vuota (Marco 16,1). Le donne sono spinte dall’amore e sanno accogliere questo annuncio con fede: credono, lo trasmettono, non lo tengono per sé, lo condividono. La gioia di sapere che Gesù è vivo, la speranza che riempie il cuore, non si possono contenere. Bisogna specificare che nel contesto ebraico, la testimonianza delle donne non aveva alcun valore ufficiale, giuridico. Il fatto che Gesù si sia manifestato
anzitutto a delle donne è un’ulteriore prova per credere alla verità storica della sua Risurrezione e alla veridicità di quanto scritto dagli Evangelisti.

Le Donne nella Chiesa Primitiva

Il ruolo delle donne non si esaurisce con il ministero di Gesù, ma prosegue nella Chiesa delle origini. Nel libro degli Atti degli Apostoli e nelle lettere paoline, troviamo figure come Lidia, la prima convertita in Europa (Atti 16:14-15), Priscilla, che con il marito Aquila è una delle colonne della comunità cristiana (Atti 18:26), e Febe, diaconessa menzionata da Paolo (Romani 16:1-2). Questi esempi mostrano che le donne erano attive nella predicazione, nell’insegnamento e nella guida delle comunità cristiane.

Nel corso della storia le strutture ecclesiastiche hanno limitato il ruolo delle donne, il messaggio originario del Vangelo contiene un forte invito all’uguaglianza tra uomo e donna. Il rispetto e la valorizzazione delle donne da parte di Gesù e il loro ruolo nella Chiesa primitiva testimoniano che il cristianesimo delle origini risultava essere di sicuro originale per la parità tra uomo e donna rispetto al contesto dell’epoca.

Adesso passiamo all’attività preparata per loro: La ruota della fortuna

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