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Il tempo

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Dopo aver mostrato il film sulla Giornata della Memoria, tratteremo con i ragazzi il concetto di tempo che si connette anche al concetto di memoria.

Potremmo iniziare la lezione con una conversazione guidata per poi spiegare ai nostri alunni che il tempo non è solo oggettivo, non ne esiste solo uno logico, quantitativo, condiviso da tutti, ovvero quello del fare, dello scorrere dei minuti, il Kronos.

Ne esiste anche uno soggettivo, per esempio, quello che non passa mai se aspetto l’esito di un esame, il tempo della gravidanza, per la mamma che attende il suo bambino, sembra non passare mai, viceversa sembra trascorrere rapidamente per chi sta facendo una cosa divertente; dunque c’è una quota emotiva nella percezione del tempo.

La percezione nell’adolescenza

Gli adolescenti, in particolare, percepiscono il tempo in modo meno rapido di un adulto, per loro è dilatato; per le neuroscienze questo è dovuto ad un assottigliamento delle aree corticali. Il tempo a disposizione degli adulti, comunque, è minore rispetto a quello a disposizione degli adolescenti che hanno un’urgenza incontrollabile di sapere e conoscere cose che per gli adulti possono aspettare perché varia il punto di vista, l’aspettativa di vita, le esperienze vissute. Gli adolescenti non sono tanto grandi da vivere l’ansia del futuro, ma neppure così piccoli da non avere il peso del passato.

Oggi siamo tutti immersi in un’epoca performante che non è semplice seguire: devi essere “social”, devi organizzare bene il tempo per avere alte prestazioni, a scuola, nello sport, con gli amici, devi essere sempre adeguato. L’ansia che ne deriva e che sembra essere uno dei tratti distintivi della nostra epoca, altro non è che una sorta di reazione del corpo alla difficoltà di adeguarsi ai ritmi e alle performances imposte dall’esterno. Abbiamo costanti stimoli che derivano dai social e dai vari ambiti della vita che generalmente conduciamo, ma non abbiamo il tempo per il pensiero, spesso considerato inutile; tanto meno ne abbiamo per annoiarci perché la noia è, per lo più, vietata. Il tempo deve essere riempito di cose da fare che inibiscono, tra l’altro, lo sviluppo della fantasia.

La percezione del tempo

La percezione del tempo è alterata anche dall’uso di alcool e cannabis che dilatano la percezione dell’istantaneità e ci introducono in un presente costante; del resto, per i greci c’era anche un altro tipo di tempo: “aion”, ovvero l’eterno presente, che si assapora nell’ozio. Anche l’ambiente urbano ne altera la percezione perché la accelera e quindi modifica il ritmo che le persone devono adottare. Il tempo diviene molto modularizzato e organizzato e gli adolescenti faticano a stargli dietro e a pensare il futuro, per cui le nuove forme di disagio giovanile ne portano i segni di questa accelerazione che in sostanza accorcia la durata della vita; non a caso Kronos è il tempo che divora ogni cosa.

La verità è che, nonostante i nostri sforzi, non siamo i padroni del tempo.

La ricerca della felicità

A questo punto sarebbe conveniente ripensare al Kairos, il tempo dell’occasione, del momento propizio da cogliere e non lasciar scappare.

È importante vivere, assaporare, cogliere il momento presente per poter essere felici. Fare quello che si deve fare e restare in quello che si fa, tentando di dare a tutto un senso.

Probabilmente è questo il segreto per la felicità!

Vivere il Kairos significa anche non aspettare semplicemente che il tempo passi e che le cose succedano, ma sapere fare delle scelte, saper cogliere le occasioni che ci vengono offerte per crescere, per vivere esperienze importanti, che riempiano di senso il nostro presente e il nostro futuro.

Vivere nel Kairos significa non vivere di rimpianti per ciò che non abbiamo fatto o di agitazione per quello che saremo chiamati a fare.

Il Kairos ci porta a fare i conti con l’oggi, ad essere costruttori per continuare a crescere, a ricominciare, a ritrovare la forza di investire le nostre energie, a donare. Il Kairos è il tempo in cui vivere in pienezza.

Attività

L’attività può essere svolta in classe in due lezioni.

Un’associazione culturale assegna a ciascun studente la cifra di 4320 € perché organizzi un viaggio d’istruzione della durata di 3 giorni. L’ente finanziatore accrediterà ogni giorno la cifra di 1440€ al giorno, ma alla mezzanotte cancellerà la quantità di denaro non utilizzata durante il giorno.

I ragazzi, suddivisi in gruppi, dovranno organizzare per intero il viaggio: dalla scelta della meta ai monumenti da visitare, dai ristoranti in cui consumare i pasti ai mezzi di trasporto utilizzati per gli spostamenti, fino al viaggio di ritorno che li condurrà a casa… con la cifra più alta spesa!

L’idea è che, avendo una giornata 1440 minuti, lo studente deve decidere come trascorrerli. Questo lo aiuterà a organizzare al meglio il tempo a disposizione e gli impegni quotidiani.

Ogni giorno la vita accredita 1440 minuti, ogni notte qualsiasi quantità di questo credito non investito è perduto.

Ognuno deve vivere nel presente, in pienezza, perché il tempo non utilizzato oggi non sarà aggiunto al tempo di domani.

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